Blogpoiesis

Poesie, pensieri e parole di Filomena Gagliardi

martedì 30 luglio 2024

Venezia

A volte, forse per il caldo, non si riesce a dormire e si comincia ad ascoltare il silenzio della notte. Assecondarlo è dolce...fornisce risposte o forse no. Sto qui aspettando che torni il sonno. E mi aiutano leggere e scrivere.  Forse ho solo bevuto troppi spritz...


Le calli

I ponti

Il mare

Il troppo spritz

La nuova bevanda degli dei

...

Svegliarsi 

leggere qualcosa di stupido

Cercare la pace

Scrivendo


Il tramonto del sole

O l'alba


Aspettare la mattina

Restando insonni

Senza un motivo


Venezia

Città malinconica


Mi accompagna la tua notte 

Mentre non dormo 

E non so perché...













Pubblicato da Philo alle 02:57 Nessun commento:
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martedì 23 luglio 2024

Poesia

 Notte

 

Mi affaccio sulla notte

In questa notte 

E ascolto il silenzio 

Il vento è frizzante 

Tutto tace 

...

Osservo il buio

Le distanze 

C'è uno strano profumo 

Nell'aria fresca 

E allora mi osservo

Dentro 

Nell'anima

Nei miei difetti 

che non so correggere,

nelle mie paure 

Che non so affrontare...

 

La notte tace

La notte nasconde...

E stanotte il silenzio 

Sembra poesia.


Provo a leggere 

Immagino

Penso 

ricordo


La vita è dissonanza

Scrivo

Per cercare la parola che aiuti

Ma le parole sono difficili 

Perché portano la verità che non accetto

E che dovrò accettare  

E aprono il velo di Maya

Di ogni illusione


Ma è notte 

È estate 

E allora provo 

A leggere

senza scrivere 

Per trovare parole non mie

Per non dover inventare


Penso di scrivere una storia....


Pubblicato da Philo alle 09:06 Nessun commento:
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sabato 20 luglio 2024

Mare omerico


 

Mare omerico


Mare omerico

Infinito e cangiante

Purpureo e canuto 

Sei orizzonte e abisso

Sei il richiamo di Achille che piange

Sei la nostalgia di Ulisse

E il destino di Enea


Mare serale

Estivo 

Mare infinito 

Che tutto unisci

E tutto dividi


Mare 

...

Ho scritto una poesia stasera 

Guardando in lontananza.

L'ho scritta 

per trovare 

una sorta di quiete...

ai sensi di colpa



Pubblicato da Philo alle 23:03 Nessun commento:
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venerdì 12 luglio 2024

Memorie che non saranno più



 https://youtu.be/_2tBJngS5pg?si=w637G3vjEMEqi8_H

Pubblicato da Philo alle 13:07 Nessun commento:
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Tutto mi sembra ancora solo un brutto sogno...


Dalla stessa parte mi troverai


Non me lo so spiegare


Cuore mio, sopporta


Essere sostituibili


https://youtu.be/lIZo65qUNTU?si=_yg1f48Jh8F-QFmd




Pubblicato da Philo alle 12:44 Nessun commento:
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giovedì 11 luglio 2024

Riconoscimenti

 Quanti cuori, cuoricini, abbracci e mi piace...anche da parte dell'autrice. Bello

https://www.facebook.com/filomena.gagliardi.750/posts/pfbid036bddYgLHvYxHxs5svAAsr2CaB81GVnKdrhWc3tGJVTRhYgs7p3cCNR9AEbv8pmMfl?notif_id=1720636420868793&notif_t=feedback_reaction_generic&ref=notif

Pubblicato da Philo alle 11:00 Nessun commento:
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mercoledì 10 luglio 2024

Giornate da recensioni

Oggi, per la pagina #ILibrofili, ho presentato una microrecensione del libro Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera, Feltrinelli, 2024

Grazie a Francesco Campagna per lo spazio concessomi

https://www.facebook.com/share/p/1ZmMWXzX71qoNnit/

Pubblicato da Philo alle 21:06 Nessun commento:
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Recensione super gradita

Ecco sul blog Il libro guerriero, a cura di Raffaella Tamba, la recensione del mio libro De viris illustribus, edito da Nulla Die. Il blog è curato in primis dalla scrittrice Marilù Oliva e da altri collaboratori e collaboratrici come Raffaella Tamba, appunto.

https://libroguerriero.wordpress.com/2024/07/10/de-viris-illustribus-di-filomena-gagliardi-nulla-die/

Solo per un po' di sana vanità, ecco tutti i cuoricini, abbracci e like ricevuti su Facebook:

https://www.facebook.com/filomena.gagliardi.750/posts/pfbid036e9Hv741SKHfQeDGfAUohbensxoXm5xhFTDJqE48Rf92nKsP6yrfRbhYHRgCq22Nl


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mercoledì 26 giugno 2024

Pensieri

Mi sveglio alle 4 circa e non riesco più a dormire, mi metto a leggere il mio libro Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera, scrivo qualche poesia, inizio mille pensieri. E la paura del futuro mi uccide...

Sono al terzo capitolo del mio saggio dedicato a Leopardi, il recanatese.

Anche Anna Karenina soffre di non poter vedere più il figlio Serëža, ma sceglie Vrònskij nonostante i sensi di colpa. È più forte la felicità che crede di avere con lui che il dolore provato per la perdita del bambino.

Kitty si ammala quando Vrònskij sceglie Anna, eppure lui non torna indietro...

Io sto sbagliando tutto perché non posso legare gli altri a darmi ciò che non possono...devo guarire io e non delegare agli altri la mia felicità, ma al tempo stesso non riesco a non soffrire, nonostante voglia lasciare andare e restare fedele ai miei standard...eppure a volte faccio la "sottona" perché non sono gli altri ad aver paura di perdermi, ma io a temere di perdere gli altri.

Non posso invocare le attenzioni altrui solo per pena o senso di colpa.

Ecco.

Per quanto stia male, dovrei serenamente augurare agli altri la felicità. 

La letteratura russa è quella che in questi mesi ha dato un senso alla mia vita, forse anche illudendomi, ma  è stato farmaco.

Per questo domani sera andrò alla Mole ad Ancona a sentire Paolo Nori sui russi. 

Riprendo a leggere, sono un po'agitata, poi vorrei andare a camminare.

Il mio dolore è sacrificabile per la felicità altrui e voglio essere buona fino in fondo come L'idiota di Dostoevskij, essere superiore: si esce massacrati da questo, ma è l'unica cosa che può aiutarmi.

Perdonare, ringraziare, lasciare andare ciò che non mi risuona più.

Ne soffrirò e forse mi accontenterò anche e di mantenere una semplice conoscenza che non impegna nessuno e fa stare tranquilli tutti, pur di non sentirmi sola, o di mantenere un legame con questa personam ma ora non so prevedere il futuro..

Vorrei solo imparare a rispettare i miei standard, ma a volte non riesco...anche perché il bene che sento è reale: si dice  che voler bene significhi voler la felicità altrui e lasciare andare, ma voler bene significa anche volere qualcuno insieme a noi, nella nostra vita; ve bene non essere egoisti, ma nemmeno tropppo altruisti...è qualcosa ambiguo e non so decidermi.


Pubblicato da Philo alle 06:10 Nessun commento:
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lunedì 24 giugno 2024

 Quando

Quando hai versato tutte le lacrime

quando  hai dimostrato la tua sofferenza

quando hai perdonato

fatto finta

provato a non far pesare...

Quando hai ascoltato

donato affetto 

ma non conta 

e le cose non cambiano...

allora 

rinunciare non è viltà

bensì coraggio

rispetto per te stessa.

 

Già hai altri occhi che ti guardano

che ti dicono che sei bella

e non una bella persona

altri che vogliono vederti

e andare con te a fare un viaggio

devi solo augurare il meglio a chi non ti vuole

e andare da chi ti vuole.

 

Lascia andare con saggezza

non far sentire in colpa chi non ha strumenti 

chi è indeciso con te

ma  non con l'altra

non per invidia

o per gelosia, 

ma per autostima.

 

Vivi e lascia vivere

e non sperare in un ritorno sincero.

 

Stai con chi ti ha già scelta

senza esitazioni 

e senza ostacoli

 

non con chi non cambia 

ma resta con te

Pubblicato da Philo alle 07:44 Nessun commento:
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sabato 22 giugno 2024

La Storia e la Parola

Questo prosimetro lo avevo scritto a maggio, poco prima di risentire al telefono una persona. Una poesia in cui dubbi e illusioni si intrecciano.

Non l'avevo pubblicata per evitare di pentirmene successivamente..

Anche se le cose non sono andate nemmeno stavolta come avrei voluto, voglio pubblicarla lo stesso. Tanto cosa ci perdo. Solo che anche stavolta i miei sentimenti sono stati maltrattati dalla realtà, ma ormai cosa cambia...faccio prevalere il bene, anche se ricevo il contrario ma non importa ci sono abituata. E non è colpa di nessuno, solo mia forse 


Posso solo dimostrare la mia superiorità e la mia purezza a chi non può corrispondermi, augurargli il meglio ma anche dirgli che non  mi troverà in nessuna... non sono arrabbiata, ma forse delusa.

Con le ossa rotta, me ne vado. Potremo riparlare o meno, rivederci, anche mantenere il rapporto epistolare senza investimento, ma non sarà mai come prima e non mi piego ad essere l'ogni tanto di chi ho sempre messo al centro della mia vita, nonostante i miei errori per cui mi sento in colpa ogni giorno.

....

Mi piace molto insegnare la storia, soprattutto quella antica e ho scoperto quest'anno anche quella tardo-antica...i Bizantini e le loro influenze in Occidente.

La storia mi fornisce le risposte, mi dà conforto, mi rende al di sopra del Bene e del Male, come direbbe Battiato.

Invece nel quotidiano spesso ho persino paura di comunicare, perché il linguaggio è ambiguo, ma soprattutto perché sono cambiata io negli ultimi mesi, o meglio ho amplificato o le mie paranoie o il mio sesto senso...chissà...

Ho affidato questi pensieri ad una poesia...nonostante le paure espresse, vorrei provare a superarle, consapevole dei  rischi, di alcune limitazioni, forse,   della voragine emotiva che si è aperta in me negli ultimi tempi e che comunque era latente: si sarebbe mai manifestata o avrei continuato così a vita?

Tornerò come prima, o meglio di prima? O peggio? Ammetto che non lo so.

La Storia

La Storia 

Mi insegna 

A riavvolgere

Le epoche

In una sintesi 

E a svolgererle 

In un excursus.

La storia è intreccio e narrazione.

Nella storia non vedo le mie paure 

Mi appassiona la storia antica

Soprattutto 

E ho scoperto che i  Bizantini ebbero un loro Sergio, 

Patriarca e valoroso combattente...

nella Guerra Greco-Persiana.

Quante volte i miei alunni

Lo hanno pronunciato 

Alle interrogazioni...

Questo nome etrusco.

Ma non poterselo dire

A causa delle mie paure

È la cosa più lacerante:

Ho scoperto in me

Fragilità ignote 

Insondabili.

Che la parola potesse dividerci

Non per i suoi bizantinismi 

Ma per la mia Filologia militante...

Ma non era così prima...

Vorrei superare il muro

Ma ho paura 

E mi spiace.

Ma ho bisogno di parlarti

Di renderti Testimone

E la poesia mi sembra una forma ovattata

Ma non so se 

Ci danneggia

O ci aiuta 

Mi danneggia

O mi aiuta

Rispetto alla parola viva.

Sto lavorando su  questo

In colloqui e sedute 

Estenuanti e costosi

Dolorosi parti ogni volta.

Come se fossi io colpevole di tutto ciò.

Ma soluzione non trovo.

Mi sto sforzando

Ma fallisco sempre

Ma forse 

Sicuramente

Ho sbagliato tanto

Sto pagando amaramente questo 

In tutti i miei giorni 

Vivo il mio supplizio.

Dei miei errori.

Proverò

In un giorno qualunque

Discreto e non invadente

Attraverso un filo telefonico 

A pronunciare un normale Saluto

Senza problemi

Problemata

Ostacoli che sembrano scogli,

gli scogli del mare che ora mi è inviso.



















 

 




Pubblicato da Philo alle 17:33 Nessun commento:
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Non sono nemmeno ricordi
Ma sono la vita
Frammenti di me
Ancora presenti
Non esiste oblio
Quando esiste il Bene
Tutto si dischiude
In una corolla di lacrime
In un profumo che sa di antico.
Tutte le nostre epoche abbracciamo
In questa nostra epochè da ogni giudizio
 
 
Una mia poesia apparsa sulla pagina Facebook Rinascimento Poetico qualche settimana fa nel tempo ancora delle miei illusioni
...che ho definitivamente perso con grande dolore 
Pubblicato da Philo alle 16:22 Nessun commento:
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 Andare avanti

Questo imparerò

da te 

come se tu fossi il mio specchio

a fare
a cercare altro altre persone

pur di non soffire io

pur di far soffrire gli altri

con egoismo

cercherò la mia felicità

e non la tua

come tu hai cercato la tua e  non la mia

Mi dicevi: 

Voglio che tu sia felice

ma per tirarti indietro

stavi già provando ad andartene

Se vuoi che io sia felice senza di te

benissimo 

lo farò

Imparo da te

e non rimpiangermi

perchè se mi lasci andare

non torno più.

Mi sto disperando

ma non servirà a niente il mio dolore 

Me ne vado 

stai sereno

ma io senza di te non sarò mai felice

e se volevi questo per pulirti la coscienza 

prima di abbandonarmi 

allora non hai capito chi sono

e non mi conosci

non conosci le mie lacrime di ora

mentre dovrei cambiare il  letto.

Mi manchi 

Pubblicato da Philo alle 08:02 Nessun commento:
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venerdì 21 giugno 2024

Quanta nostalgia in una canzone che sa dire tante verità che non vogliamo accettare...

Le cose che hai amato di più
 
Brano di Biagio Antonacci
 

Testo
 
Quando non hai voglia di parlare, certe volte capita..
Non ti va di fare le domande, perché conosci le risposte.
Capita a te, come capita a me di piangere poi, per niente.
Non hai mai cambiato quei bottoni, sulla tua camicia blu.
Quello che nessuno ha mai capito e' stato il tuo vestire cosi'
capita a te e capita a me
di ritornare a vivere
e di capire che quello che e' stato
e certe volte e' meglio
no non rimpiangere mai
non illuderti mai
certe cose non tornano piu'
e non pensarci di piu'
non pensarci anche se
anche se sono le cose che hai amato di piu'
e che restano li'
camminare a pieni nudi
a bordi delle strade
e quell'amare amare forte forte
fino a non mangiare piu'
e non dimentichi mai
non dimentichi mai
capita a te come capita a me
che poi d'improvviso passa
e di capire che a volte il destino
ha piu' fantasia di noi
e............
no non rimpiangere mai
non illuderti mai
certe cose non tornano piu'
e non pensarci di piu'
tu non pensarci anche se
sono le cose che hai amato di piu'
e che restano li'
stare insieme almeno la vigilia di Natale
e quel nuotare al mare
con tua madre che strillava "Vieni qui"
e non farlo mai piu'
no...non farlo mai piu'
e.....
sono le cose che hai amato di piu'
certe cose non tornano tornano tornano piu'




 
 

Pubblicato da Philo alle 16:24 Nessun commento:
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giovedì 20 giugno 2024

Sono le cose che hai amato di più e che non tornano più... come direbbe Biagio Antonacci.

 Dall'Antologia di poesia contemporanea Un cielo di poesia 2023 un mio testo un po' nostalgico


Pomeriggi autunnali


Mi chiudevo
la luce e il calore
i libri e skype:
guanti e maschere alle mani
i compiti da correggere
E tu apparivi
dall’altra parte…
Nessuna parola
risposte sonore non articolate
ad esprimere un assenso un dissenso
approvazione e critica
E poi la fiumana di parole
lunghe inarrestabili
e io mi perdevo
E poi ti salutavo
restando nella mia stanza
con te.

 

 

Questo e tanto altro mi è stato portato via scientemente da persone che si sono mezze in mezzo e mi sento devastata da tutto, e nessuno sa abbastanza volermi bene da volerle recuperare insieme a me...perchè non c'è la voglia, il desiderio di restare, di darmi quello che mi merito. Sto piangendo da stanotte eppure niente cambia. Questo mi merito. Grazie di tutto. Io  mi merito questo.


https://www.youtube.com/watch?v=YPXCYhW3DYg

Pubblicato da Philo alle 18:23 Nessun commento:
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Una mia poesia apparsa sulla bellissima pagina Facebook Rinascimento Poetico in occasione della rubrica Il Venerdì poetico


 

Pubblicato da Philo alle 17:25 Nessun commento:
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Una poesia per esprime come mi sento

 A volte ci sentiamo spezzati e fa tanto male...


Come mi sento

Cala la sera

in questo maggio di gelsomini

e di assenze.

Mi sento amputata

come senza arti

forse è strano

e forse non dovrei.

Ma non sarei io

e non posso snaturarmi.

Oltre a sentire il dolore 

come fossero spilli

mi sento senza ali,

come una monade senza finestre.

Ma forse 

succede solo a me

e allora 

fa ancora più male. 

 

 

 

Pubblicato da Philo alle 08:06 Nessun commento:
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sabato 1 giugno 2024

Amaro sfogo di chi non vale niente

 Valere nessuna dignità 


Quattro ore di scuola 

Con gli alunni che mi scherniranno

Che mi intimeranno di non mettere note

Mi braccheranno

Non mi ascolteranno

Mi contesteranno i voti

Io valgo questo

Cioè nessuna dignità 

Pubblicato da Philo alle 08:15 Nessun commento:
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Una mia poesia

 Giugno


Il profumo dei gelsomini

Si trasforma

Nell'essenza di giugno, 

L'estate giovane 

delle Speranze.

Quando matura,

ogni estate delude

e diventa il disincanto settembrino.

Spesso capita così :

lo sanno bene i miei giovani studenti

pronti a viversi

la perspicacia dei sensi...

Lo so bene io

prof. disillula e senza visione.

Ma ancora sei giugno,

Estate, 

eppure so già il tuo Destino

come profezia avverata e disvelata.

Il tempo corre verso il dolore 

e l'auspicio estivo

non cresce più 

si disincanta...

Solo una speranza mi resta

che ho trovato nei mesi invernali,

la letteratura

dove le illusioni non fanno paura 

ma più avvengono più c'è verità 

dove trovo presenza più che assenza

dove mi siedo 

a parlare di me

dove trovo Levin  con  le sue api

dove festeggio sempre 

come all'aperitivo del sabato tra colleghi

al bar Arlecchino 

accanto alle grida del mercato:

siamo donne , soprattutto, nel cenacolo

e come Beatrice con le amiche

'Gabbiamo' Dante e i suoi amici

Scherzando leggermente 

Come gli alunni amano ripetere questo episodio 

Nelle verifiche...

senza cattiveria

Perché l'estate è 

leggerezza in un sogno 

E vogliamo viverla senza Memoria 

Semel in anno

Nel suo presente

Come invitava Lorenzo il Magnifico 

Come ricordava Calvino...



Pubblicato da Philo alle 05:27 Nessun commento:
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Una poesia di Antonia Pozzi

 Crepuscolo


L'ovatta grigia delle nubi

assorbe all'orizzonte 

il sudore perlaceo del mare


Sorrento, 2 aprile 1929

Pubblicato da Philo alle 00:44 Nessun commento:
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venerdì 31 maggio 2024

Studenti e ricordi

 

Un mio studente mi aveva chiesto di prestargli Le notti bianche perché si è messo a studiare il russo ( ha 16 anni!) e io gli ho regalato la mia copia, acquistata ad un mercatino dell'usato ad Ascoli, nel gennaio del 2023 credo: ci ero andata con una persona speciale per me e questo libro mi ricorda nostalgicamente un tempo bello nella mia vita...insieme a lui, girando tra le bancarelle, acquistai anche una commedia di Aristofane, Le donne al Parlamento. Come si vede dalla foto, si tratta di una copia un po' vissuta, ma ci tenevo a trasmettere al mio alunno il senso della vita, dell'amore per lo studio e per la letteratura.

Sono felice di averglielo donato, lui è un alunno speciale all'interno di un contesto classe che spesso mi manca di rispetto, perché io non sono in grado di farmi rispettare.

Però la presenza di studenti come lui mi dona speranza e vederlo sorridere in modo così puro e incondizionato mi ha commossa.

Sono forse ingenua a credere nell'importanza di queste cose e forse in questi ultimi mesi ho maturato una maggiore inclinazione alla commozione e sono diventata più sensibile di quanto non lo fossi già.


Pubblicato da Philo alle 21:18 Nessun commento:
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lunedì 27 maggio 2024

Mattina

Mi illumino

D'immenso (Ungaretti)

Oggi mi aspetta una giornata impegnativa al lavoro...chissà se sarò in grado. Il lunedì è sempre pesante. Non ho finito di fare tutto ciò che avrei dovuto nel weekend e mi spiace tanto non essere mai puntuale. Sono umana però...ho lavorato sempre sabato e domenica. Tuttavia sono molto insoddisfatta. Sono migliorata nella velocità di alcuni cose (correzione dei compiti), ma gli studenti trovano sempre il lato debole del docente e io ne ho tanti...con me hanno vita facile perché sono ingenua forse...lo so benissimo. Eppure a volte mi sembra di non essere tanto stupida, anzi di saper sentire e percepire le cose...ai posteri l'ardua sentenza. Come i protagonisti di Delitto e castigo, io rimugino sempre...

Tra poco devo alzarmi e intanto non so che fare, se riposarmi, leggere o rivedere la lezione di oggi...

Proprio ieri mi sono imbattuta in un video di Enrico Galiano molto toccante.

L'ho condiviso anche con le mie sorelle.

https://www.facebook.com/share/r/U9GsErwJNDh9Ko3f/

Pubblicato da Philo alle 05:28 Nessun commento:
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domenica 26 maggio 2024

La poesia per me

 A volte trovo

 

A volto trovo

solo scrivendo

una consolazione

un benessere

una gioia.

Esprimo

i miei grovigli.

Forse la mia 

non è sempre Poesia.

Le Poesie sono belle.

Ma cosa è una bella poesia?

Le estetiche cambiano.

Amo alcune poetesse

Antonia Pozzi

delicata e sensibile

Anna Achmatova

da poco scoperta

e pure stupenda.

Amo Saffo

l'unica donna nel mio De viris illustribus.

A me piace raccontare

da quando ero piccola.

E lo facevo scrivendo

pagine di diario

piene di amore, di sogni, di desideri e di entusiasmo.

Ero già molto sensibile.

Avevo già sofferto tanto

inconsapevolmente

forse. 

Eppure vivevo.

La mia poesia spesso 

non è Poesia

ma io ne ho bisogno

perché mi dà pace.

Chiedo scusa

allora 

se a volte scrivo

senza estetica,

solo righe che vanno a capo

e non versi.

Ma,

nonostante ciò,

Amo la Poesia.  

E Lei mi perdonerà ugualmente.

 

Pubblicato da Philo alle 14:50 Nessun commento:
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sabato 25 maggio 2024

Pioggia

 Sabato pomeriggio 25.05.2024

Tra faccende, pacchi di compiti da finire di correggere, note discplinari da mettere, schede da compilare, elaborati da scrivere per corsi di aggiornamento seguiti, e sonno da recuperare...sullo sfondo penso al finale di Anna Karenina in cui l'attenzione è posta su Levin che torna a coltivare la terra, dedicandosi anche alle api: lavorando, ovvero facendo, operando, si sente vivo, prende consapevolezza del bene e, pur tra mille dubbi, pare convertirsi alla fede. Il mondo a parte in cui vive e lavora, la campagna, conferisce a lui un'aura speciale di serenità e dignità, nonostante il traviglio interiore in cui vive mentre si sta convertendo. 


Pioggia

Annunciata 

attesa 

sperata…

Eccoti pioggia battente

che tutto dilavi

e tutto nascondi

a metà pomeriggio

di un sabato di maggio.

Un piacevole freddo 

torna sulla pelle

ed è gradito coprirla

per scaldarla: 

Il caldo si apprezza dal freddo

il pieno dal vuoto

l'acqua dal secco

I rumori del cielo,

pioggia,

i tuoni i lampi i profumi rinnovati della Terra

che si deterge

e torna innocente:

tu sei l'autrice,

pioggia, 

di questa purezza

e ascoltarti cadere

è un ritmo per l'anima. 



Pubblicato da Philo alle 20:05 Nessun commento:
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I miei venerdì

 Venerdì

È un giorno diverso

E anche io

nel mio piccolo...cambio.

Non vado 

al bar Arlecchino

con la mia collega,

ma al Caffè dei Sogni

Nomen Omen.

Entro tardi a scuola.

E nei mesi 

ogni venerdì 

per me significa 

brioche vegana.

Da semel in anno

per occasioni speciali 

a rito settimanale.

In questo bar mi siedo,

ritrovo una mia ex alunna

come cameriera.

Mi schiva,

come da studentessa.

Ma, volta dopo volta, mi guarda

e mi saluta quasi...

Era fragile 

non cattiva.

Mi siedo

ripasso la Storia.

Tutte le epoche ho attraversato

in quest' anno sui generis. 

Poi riprendo il viaggio...

Mi coccolo 

acquistando un profumo

una cremina

un qualcosa

che mi accarezzi.

Non so se merito 

questa auto-delicatezza.

Mese dopo mese...

Poi vado a scuola 

con tante incognite e tanti pensieri.

Mi chiudo in biblioteca talora...

Penso

alla notte stanca.

Penso 

di non meritare niente.

Penso ai grovigli.

Questo mi merito 

non altro.

Quando entro in Seconda A

e spiego la storia antica:

allora torno me stessa 

con i miei desideri 

le mie aspirazione 

Parlo agli alunni di tutto.

La storia può iniziare ovunque

come in Omero

da ogni filo della matassa.

Recupero

Bizantini e Russi

Imparo per la prima volta

che ci fu a Bisanzio

il Patriarca Sergio, eroe della Guerra greco persiana:

lo ripetono i miei alunni alle interrogazioni 

innocenti e puri.

Parlo di Anna Karenina

di Giovanni Zimiscce

l'età d'oro di Bisanzio.

Amano i Longobardi.

Con loro viaggio 

nella Storia

quella meno eroica e meno praticata

ma tanto profonda

e non mi sento sola.

Per la prima volta 

Amo la cultura bizantina 

Ne colgo l'intima grecità...

Come latini furono i popoli germanici,

anche i peggiori tra i Barbari. 

Exegi monumentum aere perennius

con i ragazzi di 2a.

Spiegando 

loro la storia

ho visto le epoche collegate.

E mi sono vista 

parte di un tutto.

Ho attraversato con loro 

viaggi difficili e infiniti

nei secoli e non solo.

Ascoltandomi 

mentre spiegavo 

hanno ascoltato la mia anima:

i migliori terapeuti al mondo

in presenza e con me.

Mi spiace lasciarli.

Sono la mia speranza 

di aver coltivato anime e

combattuto 

contro l'arido silenzio 

di quando la Storia tace.

 














.

























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martedì 21 maggio 2024

I Russi, Dante e la Musa


Quando la notte attendo il suo arrivo,

la vita sembra sia appesa a un filo.

Che cosa sono onori, libertà, giovinezza

 di fronte all'ospite dolce

col flauto nella mano? Ed ecco è entrata.

Levato il velo, mi guarda attentamente.

Le chiedo: "Dettasti a Dante tu

le pagine dell'Inferno?" Risponde: "Io",

 

Anna Achmatova dalla raccolta La corsa del tempo, poesia La musa

La poetessa russa dimostra di conoscere benissimo Dante.

Spero di finire al più presto questa raccolta di poesie davvero molto bella, dove si intrecciano tematiche amorose con quelle dell'attualità russa ai tempi della poetessa. 

Sto leggendo queste poesie come intermezzo rispetto ad altri testi in prosa che ho ad un certo punto interrotto per staccare un po'. La poesia del resto è il genere che amo di più. Torno sempre alla poesia, quando ho letto per un po' solo prosa.

Consiglio dunque.: Anna Achmatova, La corsa del tempo, Liriche e poemi, a cura di Michele Colucci, Giulio Einaudi Editori, Einaudi, Torino 1992. 

Tornando ai versi sopra riportati, si nota in essi tutta la forza della tradizione occidentale, presente in tutto nella cultura orientale russa. 

La cultura orientale è passata del resto attraverso la civiltà bizantina, ovvero greca, ovvero europea, esattamente come quella latina.

La Achmatova, inoltre, raccontava di aver imparato l'italiano espressamente per leggere Dante.

In questo testo viene invocata la Musa, secondo una prassi dell'epica antica, classica, omerica e virgiliana. La Musa è colei che, con il suo arrivo, rende tutto diverso come appeso "ad un filo"; forse perché cogliere il dettato della musa è questione di un attimo, un attimo che vale molto più di tutto: "Che cosa sono onori, libertà, giovinezza/di fronte all'ospite dolce/ col flauto nella mano?"

Ed è sempre nella fugacità che la Musa rivela all'io lirico di aver dettato lei l'Inferno a Dante, al sommo poeta.

La poesia, dunque, tutta (antica medievale contemporanea) è dono della Musa.

Tutta la poesia è un dono del Dio, ed è divina, alata, leggera, come riecheggiano i passi dello Ione di Platone e del Pro Archia di Cicerone.

Nel mio piccolo a scuola mi sono inventata dei compiti in classe di Educazione civica in cui gli studenti dovevano scrivere una lettera a Dante o a Petrarca: ne sono usciti degli elaborati bellissimi, proprio nelle classi più ostiche. Significa che qualcosa ho seminato, nonostante tutto.




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domenica 19 maggio 2024

Francamente Franco

Venerdì Pomeriggio ore 17.45 circa   

"Nessun maggior dolore 
che ricordarsi del tempo felice 
ne la miseria; e ciò sa ’l tuo dottore"(Dante)

           

Solo qualche giorno fa avevo di leggere il suo libro 'Le parole per dirlo' e solo qualche giorno fa avevo dedicato a lui una mia poesia sulla pagina Facebook  Rinascimento Poetico.

Alcuni giorni precedenti mi aveva colpito la notizia che lui stesse male.

Forse era molto più grave di quanto pensassi.

E così oggi, appena uscita dal collegio docenti, ho come prima cosa aperto Facebook  e ho trovato questa notizia che mi ha spezzato il cuore.

Franco Di Mare, il mio idolo giornalistico da sempre, è morto. 

In questi giorni ho somatizzato molto lo stress di fine anno scolastico e sono stata poco in forma... nulla al confronto della malattia affrontata da Franco. Eppure la notizia della sua scomparsa mi ha fatto stare ancora più male.

La notizia è ancora troppo calda e non riesco a rielaborarla. 

Su Facebook continuano a uscire post su di lui ... e mi si strappa il cuore perché vorrei scrivere anche io qualcosa, ma non riesco e soprattutto mi sembra vano.

Forse non dovrei scrivere questi pensieri così di getto, ma aspettare...eppure scriverli è la sola cosa che mi viene da fare. Al tempo stesso mi sento bloccata.

Forse dovrei fermarmi e vivere questo dispiacere in modo più elegante e raffinato, come farebbe lui che era un'icona di stile.

Forse la cosa migliore che potrei fare è scrivere una breve recensione del libro a cui Franco Di Mare ha voluto affidare il suo ultimo pensiero.

E lo farò prossimamente o su questa pagina o su altri blog con cui collaboro.

Intanto voglio riportare la poesia che avevo pubblicato su Rinascimento Poetico il giorno Venerdì 10 nella rubrica #Venerdìpoetici.

https://www.facebook.com/share/p/dp5qro8GFzLtsN8P/

Il libro di Franco Di Mare consta di poco più di cento pagine. È organizzato in  capitoli ciascuno dei quali tratta la spiegazione di un termine: Fibra, Assenza, Resilienza, Memoria, Amore, Storia, Amici.
Questa struttura è quella che permette all'autore di definire il suo lavoro come un dizionario: "Le parole per dirlo è un breve abbozzo di vocabolario dove pescare qualche lemma che mi auguro possa tornare utile in tempi così difficili e grami".
Al concetto di dizionario si ricollegano del resto il titolo e il sottotitolo Le parole per dirlo. Le guerre fuori e dentro di noi
Per definire la realtà, vuole dire Franco, occorre conoscere bene il significato delle parole. La realtà comunicata attraverso le parole può essere esterna a noi o interna. In ogni caso essa presuppone la conoscenza di un vocabolario essenziale, quello offerto da tale volumetto.
L'obiettivo principale di questa conoscenza è raccontare la guerra.
Ma anche il termine guerra può avere un valore duplice. Quindi, da un lato, Franco racconta i momenti cruciali dei campi di battaglia dove è stato inviato per la RAI, dall'altro racconta il dramma della propria malattia, contratta proprio in missione, dove circa trent'anni fa egli può aver respirato una piccolissima fibra di amianto, e manifestatasi solo qualche anno fa con tutta la sua violenza, come tumore incurabile (mesotelioma).
La narrazione è quella di un uomo malato e, ciononostante, grato alla vita che ha condotto, agli affetti che lo hanno circondato, ma al tempo stesso Franco molto francamente (nomen omen) comunica alcune verità scomode.
E così da un lato si pone come testimone, in duplice modo...sia come colui che, concedendo la parola agli uomini e alle donne incontrate nei campi di conflitto, ha permesso loro di restare dentro alla Storia, sia come colui che rende contro in prima persona agli altri della propria malattia, per l'esigenza umana di condividere una grande emozione, positiva o negativa che sia: "Mi si chiedeva di andare in posti nefasti per raccontare e testimoniare".
Dall'altro lato, invece, una delle parole che troviamo nel testo, "Assenza", fa riferimento  alla perdita di colleghi che si sono dileguati nel suo momento di bisogno.  E così Franco,  quando da malato ha dovuto chiedere alla RAI dei documenti per lui importanti, ha trovato un filo spezzato dall'altra parte che non ha voluto assumersi le sue responsabilità. Nel libro il giornalista mostra la sua delusione verso un'azienda a cui ha dato tutto. In compenso, nel testo figura la parola "amici", coloro che gli sono rimasti sempre accanto.
Invito a leggere questa testimonianza che a me ha fatto piangere in molti punti.

Grazie Franco...avrei tanto voluto conoscerti di persona, ma in qualche modo ti ho conosciuto ogni volta che sei entrato a casa mia con il tuo sorriso conducendo Uno Mattina e altri programmi RAI .

Ad maiora semper!



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domenica 12 maggio 2024

Recensioni

Finalmente ho recensito per il blog Il cappuccino delle cinque (https://www.ilcappuccinodellecinque.it/) la raccolta poetica POSCIENZA di Roberto Maggiani, edita da Il ramo e la foglia edizioni (https://www.ilramoelafogliaedizioni.it/).

Ps. Come si vede da Facebook, la casa editrice mi ha ringraziato e l'autore ha "spolliciato", ringraziato inoltre ha  iniziato a seguirmi. Non che queste cose chissà cosa comportino, ma fanno piacere: https://www.facebook.com/share/tJpDAb5DPSojLcXv/

Inoltre il poeta ha anche ricondiviso dalla sua pagina la recensione: https://www.facebook.com/share/p/yc99bEW4Ask197vM/ 

Anche Passaggi Festival (https://www.passaggifestival.it/) ha condiviso la recensione:  https://www.facebook.com/passaggifestivalfano/posts/898815818714222?ref=embed_post

Ecco invece cosa ha postato la casa editrice sulla sua pagina Facebook:

https://www.facebook.com/share/7i1AzJNVf1xc6ToG/



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venerdì 10 maggio 2024

Lavori su Antonia Pozzi

PREGHIERA ALLA POESIA 

Oh, tu bene mi pesi
l’anima, poesia:
tu sai se io manco e mi perdo,
tu che allora ti neghi
e taci.

Poesia, mi confesso con te
che sei la mia voce profonda:
tu lo sai,
tu lo sai che ho tradito,
ho camminato sul prato d’oro
che fu mio cuore,
ho rotto l’erba,
rovinata la terra –
poesia – quella terra
dove tu mi dicesti il più dolce
di tutti i tuoi canti,
dove un mattino per la prima volta
vidi volar nel sereno l’allodola
e con gli occhi cercai di salire –
Poesia, poesia che rimani
il mio profondo rimorso,
oh aiutami tu a ritrovare
il mio alto paese abbandonato –
Poesia che ti doni soltanto
a chi con occhi di pianto
si cerca –
oh rifammi tu degna di te,
poesia che mi guardi.

Pasturo, 23 agosto 1934, ANTONIA POZZI

(Il  testo è citato dal sito ufficiale: http://www.antoniapozzi.it/

Ringrazio Laura Vargiu per aver dato notizia nel suo blog dell'antologia dedicata ad Antonia Pozzi  e da me curata per conto dell'Associazione Euterpe:

https://ilpontedelleparole.blogspot.com/2024/05/la-parola-nuda-scritti-su-antonia-pozzi.html?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR0oQQWdnlWmvL8zzVClPUfbJ5tnqkg5eY-1glGWH6jxWhFFuvjfipBz5Lk_aem_AXbAinJK0ChyZVp5cKVo52zpdPRO8CRVTtyavJQ5CuBL6w09lXPxHNbLwVHqP6MKzJwH4xviMXjPitf32hMq9xEw


https://www.facebook.com/groups/2021451154615175/user/100010198367875

 

 

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mercoledì 8 maggio 2024

Giornate difficili e poesia greca

 Nei momenti difficili si torna sempre ai classici

Le giornate in cui si hanno problemi sul lavoro dovrebbero servire a fare tesoro dei propri errori e ad andare avanti serenamente, ma spesso ci si sente giudicati dai propri colleghi o superiori anche se magari loro sono dalla nostra parte.

Oggi è stata una giornata difficile sul piano lavorativo e ancora sono un po' scossa.

Spero che mi passi.

Mi sento tanto in colpa e ho sofferto tanto. Spero domani di poter chiarire tutto e rimediare. Soprattutto mi sento in colpa per aver fatto prevalere il mio lato emotivo e non professionale. Ma capita a tutti.

Forse possono venirmi in supporto alcuni versi di Archiloco, che traduco qui liberamente, facendone dono ai lettori:

 " e (sott. cuore mio) se vinci, non vantarne apertamente,

 se sei vinto, invece, non piangere cadendo a terra in casa;

ma gioisci nelle  gioie e affliggiti nelle cose brutte

non troppo, conosci quale ritmo possegga gli uomini"

Ancora una volta, quindi, sono i classici greci ad invitarci a mantenere un sano distacco dagli eventi, anche se non è semplice: eppure leggere la poesia sapienziale degli antichi può aiutare senz'altro...

Forse avrebbe fatto più effetto ascoltare questi versi recitati anticamente: ma ciò non è più possibile, allora anche la semplice lettura o traduzione può venire in supporto.

E a me leggere ad alta voce il greco antico rilassa tantissimo!




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martedì 7 maggio 2024

Riflessioni

 Mattino


Mi sveglio. Continuo a leggere Anna Karenina. Non ho ancora finito. Ma sono a buon punto. Ho una lieve tristezza nel cuore. Ieri ero agitata, oggi sono triste e apatica. Spero che piova, non voglio il sole, non voglio l'estate, voglia fermate il tempo. All'estate non sono pronta. Ho sensi di colpa.

Ieri, ascoltando le dirette dello Strega, mi sono appassionata al romanzo di Sonia Aggio, Nella stanza dell'imperatore. Si tratta di un romanzo storico ambientato in età bizantina, la storia di un soldato che diventa imperatore nel X secolo. Alcuni nomi li ho incontrati proprio ieri mattina spiegando ai miei alunni l'incontro tra bizantini e musulmani. Che coincidenza.

Il modo in cui l'autrice parlava del suo libro, della storia bizantina, mi hanno appassionata e mi piacerebbe leggerlo.

Levin è andato a trovare Anna...quando è tornato lo ha detto a Kitty...lei ne è rimasta sconvolta, si è messa a piangere, ha paura che lui si sia innamorato di lei. Lei ha già sofferto in passato a causa di Anna...e ha orrore. Passa la notte, arrivano le doglie del parto e Levin si sveglia moralmente dal suo torpore...dimentica Anna,  pensa alla sua Kitty.

È  una scena bellissima, che mi fa commuovere, si colloca tra la vita e la morte.

Anche io stamattina non mi sento bene, ma è un malessere passeggero femminile...non come le doglie di un parto, ovviamente.

Resto a letto, continuo a leggere.

Poi dovrò lavorare per la scuola, andare a farmi  bella dall'estetista, ma dentro avverto una sensazione di tristezza e di malessere. Passerà. 

Mi rendo conto dei miei limiti, delle mie mancanze, verso amici e parenti, verso le mie sorelle..., sono stata e sono un peso.

Vorrei solo leggere, l'unico pharmakon che in questo periodo riesce a darmi conforto.

Mi scuso con il mio lettore in anticipo per scrivere cose ridicole, ma in questo periodo umanamente non sono serena. Del resto la letteratura, la poesia...sono umane e parlano anche del dolore.


Ad maiora semper!

Inserisco il link del romanzo storico di epoca bizantina e lo metto subito in wishlist, ma spero di essere virtuosa, magari di prenderlo in biblioteca, anche se io i libri li distruggo.

https://www.ibs.it/nella-stanza-dell-imperatore-ebook-sonia-aggio/e/9791259675866

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lunedì 6 maggio 2024

Falsa poetica come sfogo

Riflessioni senza poesia

A volte non diamo il meglio di noi stessi, nel lavoro e nella vita. Ci dispiace tanto. Ricominciamo sempre, ma in alcune circostanze ci sentiamo stanchi e impotenti. E allora è umano sfogarsi, credo, anche se ci fa perdere un po'la dignità.

 

Sono una prof. ingenua e stupida:

in classe fischiano

gli alunni

e non capisco chi sia.

Da un anno

chiedo di smettere 

e continuano.

Da un anno

non sono più io.

Mi chiamano per nome 

lo fanno apposta

inneggiano al Fascismo

e non capisco chi sia.

Si approfittano perché 

sono stupida come persona

o troppo sensibile 

o non so.

Con gli altri non lo fanno.

A volte mi dispiace 

un  po'

ma poi passa

me lo merito si vede

non essere rispettata.

Tengo tutto per me 

tanto a chi  importa

non solo di questo

ma di me come persona fragile, debole, umana, con tanti difetti.

Che tutte le mattine

Però è al suo posto

nonostante tutto.

Con tanto da dare.

Ho le lacrime

ma a chi importa?

Mi trattano così perché è giusto

Come quando ero piccola e indifesa.

Sono Cresciuta male.

Nessun rimedio per me

Irreversibile sono. 

Completamente sbagliata.


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domenica 5 maggio 2024

"Appallottare torte e leggere"





Sabato 4 maggio 2024 (tardo pomeriggio sera)

 

Una volta mi piaceva realizzare le torte tonde..., ma da un po' ho cambiato forma: non so perché ma mi sta simpatico il plumcake. Per la ricetta sono liberamente ispirata a quella fornita da Giuly T, una youtuber del Maceratese, che seguo spesso e che mi piace molto (https://www.youtube.com/c/GiulyT) perché sa dare consigli con competenza e simpatia. Inoltre costituisce un esempio di famiglia ben riuscita, con un marito che la sostiene e due bellissimi bimbi.

Da settembre, per tanti mesi,  non ho fatto più torte...erano semplici, allo yogurt. Il vasetto di yogurt fungeva anche da unità di misura: 3 vasetti di farina, 2 di zucchero, mezzo di olio. Nel tempo ho rivisitato a mio modo questa ricetta che avevo trovato anni fa in un'agenda acquistata in edicola; era semplice per me, che non so cucinare, ma mi piaceva realizzarla perché mi rilassava; con il tempo ho aggiunto la frutta a pezzettoni, banane, mele, arance, pesche a seconda della stagione. I risultati erano due: un profumo inebriante durante la cottura e un dolce che sembrava ricoperto dentro di una cremina, derivante dalla cottura della frutta.

A volte aggiungevo anche la farina di cocco disidratato. 

Il cocco mi piaceva molto da ragazzina e ultimamente ho riscoperto questo gusto, soprattutto nello yogurt.

Da mesi non preparavo una torta tonda: non so perché, ma mi creava dolore.

Però avevo voglia di riprendere a impastare dolci che comunque sono molto apprezzati: li ho preparati anche per mia sorella, per amici, per parenti e tutti mi hanno fatto un plauso.

Allora ho cambiato forma e ho acquistato lo stampo per il plumcake.

Ma lo realizzo a modo mio, sempre recuperando il vasetto di yogurt sia come ingrediente che come unità di misura; la mia rielaborazione rispetto alla ricetta della torta tonda e di qualsiasi plumcake è davvero personale: 3 uova, 1 vasetto di yogur, 1 vasetto di farina normale,  1 di farina di riso, 1 di farina di cocco;  il resto come sempre: zucchero, olio, lievito, frutta (qui arancia e banana), a cui ho aggiunto la frumina.

Ho cucinato questo plumcake oggi appena tornata da  scuola: un profumo inebriante...ora riposa in attesa della colazione di domani.

Il libro è una raccolta poetica molto carina, sui temi del femminismo, della famiglia, della casa. Lo sto leggendo, ma questo weekend devo assolutamente finire Anna Karenina (mi mancano 184 pagine) e L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva. Ma forse le poesie della Paley possono aiutarmi a spezzare.

Dovrei scrivere una recensione della raccolta di poesia Poscienza di Roberto Maggiani, ma anche lavorare per la scuola. 

Ora, dopo essere andata a camminare e dopo essere andata con la macchina a Pagliare per alcuni giri, mi sono messa a lavorare.

È sabato sera, ma non esco: a Colli vengono i bersaglieri, ma non ho alcuna voglia di seguire questa retorica fascista che trovo ovunque ormai e che mi fa orrore; ultimamente ho poca voglia di uscire, soprattutto il sabato sera; meglio ritirarmi, dedicarmi alla scrittura, alla lettura, a queste coccole che mi faccio da sola, nel mio mondo forse ingenuo, ideale, ovattato.  Lo so benissimo che il mondo reale è ben diverso: a volte cerco solo di non pensare troppo, visto che in realtà penso sempre...forse sono più filosofa che filologa e a volte in effetti alcuni mi appellano così. Pensare troppo crea dolore.

Stasera organizzo le lezioni scolastiche, domani correggo i vari elaborati dei miei studenti, e intanto vorrei leggere, ma anche tanto vorrei scrivere. Per la scuola mi spendo tanto, ma non sempre ottengo il giusto rispetto e la giusta attenzione da parte dei miei alunni. Dipende. A volte soffro tanto se magari non riesco a tenerli e o se si approfittano di me, perché magari vedono che so non farmi valere. Ma non voglio tediare i miei lettori su questa cosa...è un problema mio che devo imparare a risolvere, crescendo professionalmente e umanamente.

Mi esercito in questo blog, ma vorrei qualcosa di  più.

Al momento, però, sono così, frammentata, disorganizzata, umorale, fragile e forte al tempo stessa.  

Non vedo da mesi la televisione e durante la cena leggo sempre, ma da un po' ho scoperto il programma sulla 7 di Gramellini sulle parole, che non mi dispiace...una piccola coccola.

Questa mia scrittura è un po' stupida, una bagatella, una nuga, una cosa di poco conto, però quando ho seguito il corso per influencer letterari ci hanno insegnato che può essere carino, ogni tanto, associare libri e cucina. Ho seguito il corso gratuitamente come "ricompensa" da parte della Scuola Passaggi (legata al Passaggi Festival) per la mia collaborazione con il blog Il cappuccino delle cinque

Ora mi metto a recensire il testo di Maggiani, torno alla letteratura: la recensione apparirà a breve proprio suo blog predetto. 

https://www.ilcappuccinodellecinque.it/ 

https://www.scuolapassaggi.it/

https://www.passaggifestival.it/


 

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sabato 4 maggio 2024

Uomini pieni di dignità

A 'Che tempo che fa'  Franco Di Mare ha rivelato la sua malattia con un flebile filo di voce e con tanta dignità...lui è da sempre per me un'icona di stile, garbo, competenza... Nonostante la fragilità di questo momento, lui ha risposto così ai tanti messaggi ricevuti:

https://www.facebook.com/100044111813575/posts/984513523029032/?rdid=WONeSlRX4NSoG58J



Caro Franco, eccoti qui con le tue franche parole...per quanto possibile 'Forza Franco!'

Leggerò questo libro e so già che mi commuoverò!






Pubblicato da Philo alle 21:11 Nessun commento:
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Declinare il senso del lavoro

Da poco è trascorso il primo maggio, la festa del lavoro che si può declinare in tanti modi, anche come lavoro su se stessi, per migliorarsi, sempre.


Lavorare su stessi

Sto smussando 

piano piano

i miei angoli acuti

o meglio ottusi:

voglio dire quegli angoli

che restano scogli non attraversati.

Forse è il mio egoismo uno di questi angoli,

quello spazio appuntito.

Tutti abbiamo un io che reclama:

forse è 

il nostro io bambino

che è stato maltrattato 

e che non ha potuto dire.

Ora è lì 

ancora,

un angolo appuntito nel cuore

e vuole attenzioni

reclama giustizia

si intromette tra me e l 'altro,

mi sovrasta.

Ho capito 

che va ascoltato,

ma non sempre assecondato: 

deve morire per tornare un io altruista

che ingloba me e l'altro. 

È difficile non viziare quel bambino 

riconoscerlo ma non obbedirgli.

È uno strappo.

Soltanto così 

però

troverò pace

diventando più buona e più attenta.

Non mi giustifico

ma spiego a volte 

perché sembro egoista...

Ma spesso

ho afflati di bontà eccessivi, di morbosità 

e voglio impormi

non so dosare il poco e il troppo, 

entrambi vizi 

rispetto al giusto bene.

Voglio ammorbidirmi

ma ho paura 

e mi sento in colpa 

per il passato.




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venerdì 3 maggio 2024

Testimonianze


 

 


 

"cari autori

ieri abbiamo presentato in anteprima assoluta il volume Marche d'Autore i mestieri, a Corridonia, in una gremita sala consiliare del Comune, alla presenza del sindaco della città, dell'assessore alla cultura e del professor Giulio Sapelli.
Vorremmo ringraziare quanti di voi hanno assistito all'evento, scusandoci se non siamo riusciti a dare la parola a tutti.
Sicuramente è stata una delle presentazioni del progetto Marche d'Autore, più bella, riuscita e interessante, soprattutto quando ha preso la parola Sapelli, uno dei più importanti economisti a livello nazionale e non solo.
Ha elogiato molto il nostro progetto, definendolo un libro pieno di "poesia e ragionevolezza" (e vi assicuro che non sono state parole di circostanza), inoltre ha lodato in modo particolare tre racconti (di cui ha letto anche qualche passo), nominando poi le autrici: Barbara Malaisi, Lorena Pinciaroli e Gioia Senesi (Purtroppo nessuna delle tre era presente in sala).
Di seguito alcune foto della serata.

I curatori"
 


Purtroppo non ci sono potuta essere, ma avrò modo di presentare altrove il mio racconto sulla conservazione delle tradizioni come metafora di vita. Un racconto che ho scritto il giorno di Carnevale, il 13 febbraio, quasi allo scadere del bando, in una mattinata in cui non stavo troppo bene, debilitata da una specie di influenza che durante l'inverno mi  ha dato altre ricadute, non so perché.
Sono contenta di averlo scritto, anche se un po' in extremis, come faccio sempre tutto, ma purtroppo sono molto impegnata nel lavoro.

 

 

 

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giovedì 2 maggio 2024

Antologie marchigiane

Purtroppo non potrò partecipare alla prima presentazione in assoluto del nuovo volume Marche d'autore, ma è bello sapere che al suo interno c'è anche un mio racconto, dedicato ad un'azienda ubicata tra Castel di Lama e Offida. A settembre il volume farà tappa anche a Colli del Tronto nell'ambito della rassegna Autori a Colli. 

 I curatori della silloge organizzeranno un tour davvero intenso per le Marche, come negli anni scorsi.



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martedì 30 aprile 2024

Antologie poetiche


Matteo Cotugno, poeta e scrittore, organizza periodicamente antologie poetiche a tematiche ampie, ma focalizzate magari su un personaggio. In tal caso il focus è su Alda Merini. Coerentemente con il vissuto della poetessa, le liriche questa silloge parlano di temi sociali e di disagio psichico. 

Essa, come si legge nel frontespizio, è un 'tributo per Alda Merini nel giorno del suo compleanno 21 marzo Giornata Mondiale della Poesia'. È stata pubblicata infatti a marzo 2024.

Anche io ho voluto dare il mio piccolo contributo, perché ritengo che la sofferenza sociale,  mentale e affettiva sia un problema importante da non sottovalutare. 

I testi sono sinceri, profondi e scritti con il cuore di chi sperimenta il dolore, esattamente come quelle della poetessa dei Navigli. 

Scrivere come leggere, del resto, costituisce da sempre un potente pharmakon. 





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Pensieri vaghi

 Dopo una notte passata a leggere il libro del cuore, resto ancora a pensare...nei miei pensieri anche Franco Di Mare, che da Fabio Fazio ha raccontato la sua malattia...indicibile questa cosa. Vorrei scrivere tante cose su di lui, ma non trovo le parole. Una flebile voce gli è rimasta...e un libro che ho già ordinato. Quanti ricordi legati a lui, quanti sogni e quanto desiderio di vita che ora manca


Primo mattino

Di notte

tra le pagine

ho cercato 

la speranza della mia giornata.

Dolly è da Anna 

e non la giudica

la ammira

Tra il profumo del caffè mi perdo

e penso al tutto, al niente, 

continuo a leggere per capire.

Oggi sono libera

Nasce il sole,

ma io

non voglio l'estate

e nemmeno agogno il mare.

Voglio restare qui 

sulle colline protette

Da orizzonti laceranti.

E intanto penso

A Franco Di Mare:

come un martire ha testimoniato

il suo impegno, la sua malattia, la sua bellezza  



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lunedì 29 aprile 2024

Poesia breve

A volte, a seconda della nostra condizione interiore e del nostro vissuto, non tutti gli ambienti e le stagioni ci sembrano accoglienti.

Il mare per me

Il mare è l'infinito che ora temo

L' insondabile ambiente che rifuggirò

L'orizzonte dove non voglio guardare

E l'estate che non voglio vivere.






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venerdì 26 aprile 2024

Condivisioni letterarie

Per il collettivo I librofili ho scritto una breve recensione del libro di Marilù Oliva  L'Iliade cantata dalle dee e lei l' ha ricondivisa nella sua pagina Facebook.

Marilù Oliva è venuta il 7 aprile a San Benedetto del Tronto e ho potuto conoscerla di persona.

Si è interessata a me e mi ha invitato a mandarle il mio De viris illustribus in modo che possa recensirlo nel suo blog.

Per me è stata una grande emozione e soddisfazione, un riconoscimento per questo mio libello che piano piano riesco a far conoscere anche in contesti più ampi.

https://www.facebook.com/share/p/UZ7FQ6KFWTx8vGEe/



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 La matematica tiene il paese sotto assedio

e la fisica è come lo Scià di Persia,-

è [semplicemente] bello che ci sia

Roberto Maggiani


Poesia tratta dalla raccolta Poscienza edita da Il Ramo e la Foglia.

Come esprime il titolo, un neologismo composto dalla crasi di Poesia e Scienza, la raccolta vuole cogliere i nessi tra lo stupore poetico e le ragioni della scienza.

Un esperimento particolare che si esprime, anche a livello grafico, con l'impiego di simboli matematici perché in effetti, Poesia e Scienza sono linguaggi con simboli diversi e per conoscerli bisogna conoscere tali simboli. È presente un'eco galileiana.

Sono a più della metà, i testi talora sembrano haiku, talora sono un po'(troppo?) espliciti in alcune scene di intimità, talora sono più oscuri nel nesso tra poesia e fenomeno naturale associato.

Approfondirò le poesie in una recensione più articolata,  in quanto sto leggendo il testo per conto del blog Il cappuccino delle cinque che ringrazio insieme alla casa editrice per la possibilità.





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giovedì 25 aprile 2024

Giuseppe Ungaretti e la Resistenza

 Amo Giuseppe Ungaretti, un poeta che, soprattutto nella sua prima fase, seppe profondamente innovare la Poesia italiana.

Oggi è il 25 aprile e questo poeta potrebbe sembrare lontano dallo spirito partigiano. Ungaretti sostiene la Prima Guerra Mondiale e aderisce al Fascismo.

Eppure, di fronte all'orrore della guerra, si rende conto delle sue disastrose conseguenze per tutti...questo anche nella sua prima fase poetica, come si legge in liriche come Fratelli, Soldati, San Martino del Carso.

Più avanti, tra i suoi versi, ne troviamo alcuni dedicati anche ai morti della Resistenza.

Amo Ungaretti, il mio poeta preferito in assoluto dopo i lirici greci.


PER I MORTI DELLA RESISTENZA 

Qui 

Vivono per sempre

Gli occhi che furono chiusi alla luce

Perché tutti

Li avessero aperti 

Per sempre

Alla luce.

Pubblicato da Philo alle 18:21 Nessun commento:
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Colli Del Tronto, Ascoli Piceno
Mi chiamo Filomena Gagliardi e sono laureata in lettere classiche nonché dottoressa di ricerca in Filologia classica. Vivo in provincia di Ascoli Piceno e sono professoressa di lettere nei licei. Mi piace leggere, raccontare i libri e occuparmi di cultura in genere, ma anche molto scrivere. Collaboro con la Pro loco di Colli Del Tronto, il paese in cui vivo, nella presentazione di libri in un progetto dal nome Autori a Colli; inoltre collaboro con il Collettivo I Librofili parlando di libri in pillole e brevi podcast; da un annetto scrivo recensioni sul blog Il cappuccino delle cinque e dal 2018 sul portale Oubliette Magazine. Per l’Associazione culturale Euterpe ho curato la pubblicazione dell’antologia Stile Euterpe vol. 6, La parola nuda, Scritti su Antonia Pozzi, edita nel 2024. Il titolo del mio blog vuole accostare i diversi modi in cui mi piace esprimermi, sia mediante una scrittura poetica e creativa, sia mediante una scrittura divulgativa e riflessiva. Talora le varie forme di scrittura si attraversano. La mia ultima raccolta di versi è De viris illustribus edita nel 2020 per Nulla Die. Sono attiva nella pagina Facebook Rinascimento Poetico, Poesie per salvare il mondo.
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