sabato 22 giugno 2024

La Storia e la Parola

Questo prosimetro lo avevo scritto a maggio, poco prima di risentire al telefono una persona. Una poesia in cui dubbi e illusioni si intrecciano.

Non l'avevo pubblicata per evitare di pentirmene successivamente..

Anche se le cose non sono andate nemmeno stavolta come avrei voluto, voglio pubblicarla lo stesso. Tanto cosa ci perdo. Solo che anche stavolta i miei sentimenti sono stati maltrattati dalla realtà, ma ormai cosa cambia...faccio prevalere il bene, anche se ricevo il contrario ma non importa ci sono abituata. E non è colpa di nessuno, solo mia forse 


Posso solo dimostrare la mia superiorità e la mia purezza a chi non può corrispondermi, augurargli il meglio ma anche dirgli che non  mi troverà in nessuna... non sono arrabbiata, ma forse delusa.

Con le ossa rotta, me ne vado. Potremo riparlare o meno, rivederci, anche mantenere il rapporto epistolare senza investimento, ma non sarà mai come prima e non mi piego ad essere l'ogni tanto di chi ho sempre messo al centro della mia vita, nonostante i miei errori per cui mi sento in colpa ogni giorno.

....

Mi piace molto insegnare la storia, soprattutto quella antica e ho scoperto quest'anno anche quella tardo-antica...i Bizantini e le loro influenze in Occidente.

La storia mi fornisce le risposte, mi dà conforto, mi rende al di sopra del Bene e del Male, come direbbe Battiato.

Invece nel quotidiano spesso ho persino paura di comunicare, perché il linguaggio è ambiguo, ma soprattutto perché sono cambiata io negli ultimi mesi, o meglio ho amplificato o le mie paranoie o il mio sesto senso...chissà...

Ho affidato questi pensieri ad una poesia...nonostante le paure espresse, vorrei provare a superarle, consapevole dei  rischi, di alcune limitazioni, forse,   della voragine emotiva che si è aperta in me negli ultimi tempi e che comunque era latente: si sarebbe mai manifestata o avrei continuato così a vita?

Tornerò come prima, o meglio di prima? O peggio? Ammetto che non lo so.

La Storia

La Storia 

Mi insegna 

A riavvolgere

Le epoche

In una sintesi 

E a svolgererle 

In un excursus.

La storia è intreccio e narrazione.

Nella storia non vedo le mie paure 

Mi appassiona la storia antica

Soprattutto 

E ho scoperto che i  Bizantini ebbero un loro Sergio, 

Patriarca e valoroso combattente...

nella Guerra Greco-Persiana.

Quante volte i miei alunni

Lo hanno pronunciato 

Alle interrogazioni...

Questo nome etrusco.

Ma non poterselo dire

A causa delle mie paure

È la cosa più lacerante:

Ho scoperto in me

Fragilità ignote 

Insondabili.

Che la parola potesse dividerci

Non per i suoi bizantinismi 

Ma per la mia Filologia militante...

Ma non era così prima...

Vorrei superare il muro

Ma ho paura 

E mi spiace.

Ma ho bisogno di parlarti

Di renderti Testimone

E la poesia mi sembra una forma ovattata

Ma non so se 

Ci danneggia

O ci aiuta 

Mi danneggia

O mi aiuta

Rispetto alla parola viva.

Sto lavorando su  questo

In colloqui e sedute 

Estenuanti e costosi

Dolorosi parti ogni volta.

Come se fossi io colpevole di tutto ciò.

Ma soluzione non trovo.

Mi sto sforzando

Ma fallisco sempre

Ma forse 

Sicuramente

Ho sbagliato tanto

Sto pagando amaramente questo 

In tutti i miei giorni 

Vivo il mio supplizio.

Dei miei errori.

Proverò

In un giorno qualunque

Discreto e non invadente

Attraverso un filo telefonico 

A pronunciare un normale Saluto

Senza problemi

Problemata

Ostacoli che sembrano scogli,

gli scogli del mare che ora mi è inviso.



















 

 




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