giovedì 31 dicembre 2020

La necessità di riaprire le biblioteche

Mentre si pensa a Sanremo da fare, secondo alcuni, necessariamente in presenza, non ci si dimentichi che le biblioteche sono ancora chiuse al pubblico...rispetto a quando, un mesetto fa, ho affidato quest'articoletto a Piceno News 24 qualcosa è cambiato: prestito e riconsegna avvengono in presenza...ma chi ama stare in biblioteca per studiare, scrivere, lavorare questo non basta...le biblioteche sono luoghi sicuri e sono necessarie. Devono riaprire, con tutte le regole del caso, ma devono riaprire anche per chi vuole fermarsi in sala a lavorare. A me che insegno manca tantissimo, dopo scuola, fermarmi in biblioteca a preparare le lezioni o a correggere i compiti. Riapritele.

 

https://www.picenonews24.it/perche-le-biblioteche-sono-chiuse-e-le-librerie-sono-aperte/?fbclid=IwAR3FqnICyuWsL5DAGmZw62hw-35rRxuzwzG-MxNRT2mIwmOEn-N1elA4w0E

 

Il Mausoleo di Augusto apre e chiude un anno...e ne riapre un altro nella Speranza

Non voglio fare pubblicità al 5g o alla Tim, ma solo condividere questo spot lanciato proprio un anno fa, che mi aveva colpito. Riccardo Muti è un mio mito da sempre. Nello spot l'ambientazione è il Mausoleo di Augusto che dal 2021 sarà di nuovo visitabile. Impossibile cancellare con un colpo di spugna ciò che è stato tra il 31.12.2019 e oggi. Tuttavia ancora una volta abbiamo la Bellezza a consolarci. Riccardo Muti nella pubblicità spiega la continuità, pur nella differenza, del monumento nei secoli...ecco perché noi siamo eredi, non in modo passivo, ma per scelta come fa capire Nicola Gardini nel suo saggio Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo Garzanti 2018 o anche Ivano Dionigi nel suo Parole che allungano la vita, Raffaello Cortina 2020. E oggi c'è il progetto di musealizzare il sito archeologico come è stato detto nel corso della rubrica settimanale di Rainews24 Tuttifrutti, ancora disponibile sui canali della Tv pubblica.
Che questa nuova riapertura possa essere di auspicio per la riapertura globale del nostro meraviglioso Paese, che potrebbe davvero vivere di sola cultura. In modo autentico e non propagandistico...
BUON anno nella Bellezza.
 

 


lunedì 28 dicembre 2020

Una mia riflessione sul linguaggio

 

Oggi torno su un tema che mi sta particolarmente a cuore.

Se ci fate caso, noi italiani sentiamo sempre il bisogno di tradurre tutto in inglese. L'anno della pandemia ha peggiorato questo aspetto perché, magari con la "scusa" che l'inglese sia una lingua ormai universale, lo scomodiamo anche per le stupidaggini.
Sto riflettendo e mi sto facendo una lista di queste parole, insieme a quelle da dimenticare e mi piacerebbe dar loro una configurazione più sistematica.
Ma intanto faccio un esempio al contrario.
Il termine pandemia come si traduce in inglese? Pandemic: che può fungere sia come sostantivo che come aggettivo.
Che significa questo? Che in tal caso sono gli inglesi che "copiano" limitandosi a prendere un sostantivo che deriva in realtà dal greco.
Del resto con Alessandro Magno il greco divenne la lingua universale di un'ampia parte del mondo allora conosciuto. Poi accadde per il latino. Queste lingue sono rimaste oggi nella lingua medica e giuridica. A livello mondiale. E nessuno le traduce. Pandemico lo capiscono tutti ormai, anche chi non ha studiato il greco.
Ma perché, ad esempio, se il Governo italiano progetta un piano di rinanamento post pandemico, devo chiarmarlo "recovery plan" o peggio ancora" recovery fund", con tutte le storpiature di pronuncia che si sentono alla tv? Perché non chiamarlo, quando si parla agli italiani, con "Piano di risamento/ di ripresa" o con " fondo di risanamento/di ripresa"?
Poi, che nei documenti internazionali magari redatti in inglese i debbano essere quei termini specifici, questo è un altro conto.
Anche i giornalisti dovrebbero sforzarsi di usare queste accortezze perché hanno un grande compito nella società, ma credo fortemente che ormai il giornalismo italiano abbia seri problemi, salvo rare eccezioni. Il linguaggio è fondamentale. Altrimenti la comunicazione diventa come il latinorum di Don Abbondio: un mezzo per ingannare i cittadini.
Pensateci bene, amici giornalisti ed editori quando pubblicate i vostri contributi!

venerdì 25 dicembre 2020

Il mio nuovo libro di poesie

 
Da qualche anno avevo pensato di raccogliere un'antologia di bozzetti di uomini del mondo classico che si fossero distinti in qualche modo nella loro epoca. L'idea si è poi ampliata e ho inserito anche tematiche più generali legate al mondo antico.

Salvo un'eccezione, non ho trattato di donne non perché non lo meritino, ma  per motivi che capirete leggendo le poesie, legate tutte dal continuo confronto tra antico e contemporaneo. Spesso l'esito è prevedibile, ma non sempre! Omero, Aristotele, Demostene incarnavano la poesia, la saggezza, la libertà ovvero la Bellezza di fronte all'opacità dei tempi attuali.

Il confronto con gli antichi mi ha fornito tante risposte e scrivere queste poesie è stato catartico; analogamente ho trovato molto formativa tutta l'operazione di revisione svolta con l'editore, che ringrazio con tanta stima. La naturale evoluzione del  percorso da me intrapreso sarà trattare delle donne famose dell'antichità.

Buona lettura e ad maiora!           

Vedi il libro sul sito dell'editore Nulla Die