lunedì 28 dicembre 2020

Una mia riflessione sul linguaggio

 

Oggi torno su un tema che mi sta particolarmente a cuore.

Se ci fate caso, noi italiani sentiamo sempre il bisogno di tradurre tutto in inglese. L'anno della pandemia ha peggiorato questo aspetto perché, magari con la "scusa" che l'inglese sia una lingua ormai universale, lo scomodiamo anche per le stupidaggini.
Sto riflettendo e mi sto facendo una lista di queste parole, insieme a quelle da dimenticare e mi piacerebbe dar loro una configurazione più sistematica.
Ma intanto faccio un esempio al contrario.
Il termine pandemia come si traduce in inglese? Pandemic: che può fungere sia come sostantivo che come aggettivo.
Che significa questo? Che in tal caso sono gli inglesi che "copiano" limitandosi a prendere un sostantivo che deriva in realtà dal greco.
Del resto con Alessandro Magno il greco divenne la lingua universale di un'ampia parte del mondo allora conosciuto. Poi accadde per il latino. Queste lingue sono rimaste oggi nella lingua medica e giuridica. A livello mondiale. E nessuno le traduce. Pandemico lo capiscono tutti ormai, anche chi non ha studiato il greco.
Ma perché, ad esempio, se il Governo italiano progetta un piano di rinanamento post pandemico, devo chiarmarlo "recovery plan" o peggio ancora" recovery fund", con tutte le storpiature di pronuncia che si sentono alla tv? Perché non chiamarlo, quando si parla agli italiani, con "Piano di risamento/ di ripresa" o con " fondo di risanamento/di ripresa"?
Poi, che nei documenti internazionali magari redatti in inglese i debbano essere quei termini specifici, questo è un altro conto.
Anche i giornalisti dovrebbero sforzarsi di usare queste accortezze perché hanno un grande compito nella società, ma credo fortemente che ormai il giornalismo italiano abbia seri problemi, salvo rare eccezioni. Il linguaggio è fondamentale. Altrimenti la comunicazione diventa come il latinorum di Don Abbondio: un mezzo per ingannare i cittadini.
Pensateci bene, amici giornalisti ed editori quando pubblicate i vostri contributi!

Nessun commento:

Posta un commento