domenica 12 maggio 2024

Recensioni

Finalmente ho recensito per il blog Il cappuccino delle cinque (https://www.ilcappuccinodellecinque.it/) la raccolta poetica POSCIENZA di Roberto Maggiani, edita da Il ramo e la foglia edizioni (https://www.ilramoelafogliaedizioni.it/).

Ps. Come si vede da Facebook, la casa editrice mi ha ringraziato e l'autore ha "spolliciato", ringraziato inoltre ha  iniziato a seguirmi. Non che queste cose chissà cosa comportino, ma fanno piacere: https://www.facebook.com/share/tJpDAb5DPSojLcXv/

Inoltre il poeta ha anche ricondiviso dalla sua pagina la recensione: https://www.facebook.com/share/p/yc99bEW4Ask197vM/ 

Anche Passaggi Festival (https://www.passaggifestival.it/) ha condiviso la recensione:  https://www.facebook.com/passaggifestivalfano/posts/898815818714222?ref=embed_post

Ecco invece cosa ha postato la casa editrice sulla sua pagina Facebook:

https://www.facebook.com/share/7i1AzJNVf1xc6ToG/



venerdì 10 maggio 2024

Lavori su Antonia Pozzi

PREGHIERA ALLA POESIA 

Oh, tu bene mi pesi
l’anima, poesia:
tu sai se io manco e mi perdo,
tu che allora ti neghi
e taci.

Poesia, mi confesso con te
che sei la mia voce profonda:
tu lo sai,
tu lo sai che ho tradito,
ho camminato sul prato d’oro
che fu mio cuore,
ho rotto l’erba,
rovinata la terra –
poesia – quella terra
dove tu mi dicesti il più dolce
di tutti i tuoi canti,
dove un mattino per la prima volta
vidi volar nel sereno l’allodola
e con gli occhi cercai di salire –
Poesia, poesia che rimani
il mio profondo rimorso,
oh aiutami tu a ritrovare
il mio alto paese abbandonato –
Poesia che ti doni soltanto
a chi con occhi di pianto
si cerca –
oh rifammi tu degna di te,
poesia che mi guardi.

Pasturo, 23 agosto 1934, ANTONIA POZZI

(Il  testo è citato dal sito ufficiale: http://www.antoniapozzi.it/

Ringrazio Laura Vargiu per aver dato notizia nel suo blog dell'antologia dedicata ad Antonia Pozzi  e da me curata per conto dell'Associazione Euterpe:

https://ilpontedelleparole.blogspot.com/2024/05/la-parola-nuda-scritti-su-antonia-pozzi.html?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR0oQQWdnlWmvL8zzVClPUfbJ5tnqkg5eY-1glGWH6jxWhFFuvjfipBz5Lk_aem_AXbAinJK0ChyZVp5cKVo52zpdPRO8CRVTtyavJQ5CuBL6w09lXPxHNbLwVHqP6MKzJwH4xviMXjPitf32hMq9xEw


https://www.facebook.com/groups/2021451154615175/user/100010198367875

 

 

mercoledì 8 maggio 2024

Giornate difficili e poesia greca

 Nei momenti difficili si torna sempre ai classici

Le giornate in cui si hanno problemi sul lavoro dovrebbero servire a fare tesoro dei propri errori e ad andare avanti serenamente, ma spesso ci si sente giudicati dai propri colleghi o superiori anche se magari loro sono dalla nostra parte.

Oggi è stata una giornata difficile sul piano lavorativo e ancora sono un po' scossa.

Spero che mi passi.

Mi sento tanto in colpa e ho sofferto tanto. Spero domani di poter chiarire tutto e rimediare. Soprattutto mi sento in colpa per aver fatto prevalere il mio lato emotivo e non professionale. Ma capita a tutti.

Forse possono venirmi in supporto alcuni versi di Archiloco, che traduco qui liberamente, facendone dono ai lettori:

 " e (sott. cuore mio) se vinci, non vantarne apertamente,

 se sei vinto, invece, non piangere cadendo a terra in casa;

ma gioisci nelle  gioie e affliggiti nelle cose brutte

non troppo, conosci quale ritmo possegga gli uomini"

Ancora una volta, quindi, sono i classici greci ad invitarci a mantenere un sano distacco dagli eventi, anche se non è semplice: eppure leggere la poesia sapienziale degli antichi può aiutare senz'altro...

Forse avrebbe fatto più effetto ascoltare questi versi recitati anticamente: ma ciò non è più possibile, allora anche la semplice lettura o traduzione può venire in supporto.

E a me leggere ad alta voce il greco antico rilassa tantissimo!




martedì 7 maggio 2024

Riflessioni

 Mattino


Mi sveglio. Continuo a leggere Anna Karenina. Non ho ancora finito. Ma sono a buon punto. Ho una lieve tristezza nel cuore. Ieri ero agitata, oggi sono triste e apatica. Spero che piova, non voglio il sole, non voglio l'estate, voglia fermate il tempo. All'estate non sono pronta. Ho sensi di colpa.

Ieri, ascoltando le dirette dello Strega, mi sono appassionata al romanzo di Sonia Aggio, Nella stanza dell'imperatore. Si tratta di un romanzo storico ambientato in età bizantina, la storia di un soldato che diventa imperatore nel X secolo. Alcuni nomi li ho incontrati proprio ieri mattina spiegando ai miei alunni l'incontro tra bizantini e musulmani. Che coincidenza.

Il modo in cui l'autrice parlava del suo libro, della storia bizantina, mi hanno appassionata e mi piacerebbe leggerlo.

Levin è andato a trovare Anna...quando è tornato lo ha detto a Kitty...lei ne è rimasta sconvolta, si è messa a piangere, ha paura che lui si sia innamorato di lei. Lei ha già sofferto in passato a causa di Anna...e ha orrore. Passa la notte, arrivano le doglie del parto e Levin si sveglia moralmente dal suo torpore...dimentica Anna,  pensa alla sua Kitty.

È  una scena bellissima, che mi fa commuovere, si colloca tra la vita e la morte.

Anche io stamattina non mi sento bene, ma è un malessere passeggero femminile...non come le doglie di un parto, ovviamente.

Resto a letto, continuo a leggere.

Poi dovrò lavorare per la scuola, andare a farmi  bella dall'estetista, ma dentro avverto una sensazione di tristezza e di malessere. Passerà. 

Mi rendo conto dei miei limiti, delle mie mancanze, verso amici e parenti, verso le mie sorelle..., sono stata e sono un peso.

Vorrei solo leggere, l'unico pharmakon che in questo periodo riesce a darmi conforto.

Mi scuso con il mio lettore in anticipo per scrivere cose ridicole, ma in questo periodo umanamente non sono serena. Del resto la letteratura, la poesia...sono umane e parlano anche del dolore.


Ad maiora semper!

Inserisco il link del romanzo storico di epoca bizantina e lo metto subito in wishlist, ma spero di essere virtuosa, magari di prenderlo in biblioteca, anche se io i libri li distruggo.

https://www.ibs.it/nella-stanza-dell-imperatore-ebook-sonia-aggio/e/9791259675866

lunedì 6 maggio 2024

Falsa poetica come sfogo

Riflessioni senza poesia

A volte non diamo il meglio di noi stessi, nel lavoro e nella vita. Ci dispiace tanto. Ricominciamo sempre, ma in alcune circostanze ci sentiamo stanchi e impotenti. E allora è umano sfogarsi, credo, anche se ci fa perdere un po'la dignità.

 

Sono una prof. ingenua e stupida:

in classe fischiano

gli alunni

e non capisco chi sia.

Da un anno

chiedo di smettere 

e continuano.

Da un anno

non sono più io.

Mi chiamano per nome 

lo fanno apposta

inneggiano al Fascismo

e non capisco chi sia.

Si approfittano perché 

sono stupida come persona

o troppo sensibile 

o non so.

Con gli altri non lo fanno.

A volte mi dispiace 

un  po'

ma poi passa

me lo merito si vede

non essere rispettata.

Tengo tutto per me 

tanto a chi  importa

non solo di questo

ma di me come persona fragile, debole, umana, con tanti difetti.

Che tutte le mattine

Però è al suo posto

nonostante tutto.

Con tanto da dare.

Ho le lacrime

ma a chi importa?

Mi trattano così perché è giusto

Come quando ero piccola e indifesa.

Sono Cresciuta male.

Nessun rimedio per me

Irreversibile sono. 

Completamente sbagliata.


domenica 5 maggio 2024

"Appallottare torte e leggere"





Sabato 4 maggio 2024 (tardo pomeriggio sera)

 

Una volta mi piaceva realizzare le torte tonde..., ma da un po' ho cambiato forma: non so perché ma mi sta simpatico il plumcake. Per la ricetta sono liberamente ispirata a quella fornita da Giuly T, una youtuber del Maceratese, che seguo spesso e che mi piace molto (https://www.youtube.com/c/GiulyT) perché sa dare consigli con competenza e simpatia. Inoltre costituisce un esempio di famiglia ben riuscita, con un marito che la sostiene e due bellissimi bimbi.

Da settembre, per tanti mesi,  non ho fatto più torte...erano semplici, allo yogurt. Il vasetto di yogurt fungeva anche da unità di misura: 3 vasetti di farina, 2 di zucchero, mezzo di olio. Nel tempo ho rivisitato a mio modo questa ricetta che avevo trovato anni fa in un'agenda acquistata in edicola; era semplice per me, che non so cucinare, ma mi piaceva realizzarla perché mi rilassava; con il tempo ho aggiunto la frutta a pezzettoni, banane, mele, arance, pesche a seconda della stagione. I risultati erano due: un profumo inebriante durante la cottura e un dolce che sembrava ricoperto dentro di una cremina, derivante dalla cottura della frutta.

A volte aggiungevo anche la farina di cocco disidratato. 

Il cocco mi piaceva molto da ragazzina e ultimamente ho riscoperto questo gusto, soprattutto nello yogurt.

Da mesi non preparavo una torta tonda: non so perché, ma mi creava dolore.

Però avevo voglia di riprendere a impastare dolci che comunque sono molto apprezzati: li ho preparati anche per mia sorella, per amici, per parenti e tutti mi hanno fatto un plauso.

Allora ho cambiato forma e ho acquistato lo stampo per il plumcake.

Ma lo realizzo a modo mio, sempre recuperando il vasetto di yogurt sia come ingrediente che come unità di misura; la mia rielaborazione rispetto alla ricetta della torta tonda e di qualsiasi plumcake è davvero personale: 3 uova, 1 vasetto di yogur, 1 vasetto di farina normale,  1 di farina di riso, 1 di farina di cocco;  il resto come sempre: zucchero, olio, lievito, frutta (qui arancia e banana), a cui ho aggiunto la frumina.

Ho cucinato questo plumcake oggi appena tornata da  scuola: un profumo inebriante...ora riposa in attesa della colazione di domani.

Il libro è una raccolta poetica molto carina, sui temi del femminismo, della famiglia, della casa. Lo sto leggendo, ma questo weekend devo assolutamente finire Anna Karenina (mi mancano 184 pagine) e L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva. Ma forse le poesie della Paley possono aiutarmi a spezzare.

Dovrei scrivere una recensione della raccolta di poesia Poscienza di Roberto Maggiani, ma anche lavorare per la scuola. 

Ora, dopo essere andata a camminare e dopo essere andata con la macchina a Pagliare per alcuni giri, mi sono messa a lavorare.

È sabato sera, ma non esco: a Colli vengono i bersaglieri, ma non ho alcuna voglia di seguire questa retorica fascista che trovo ovunque ormai e che mi fa orrore; ultimamente ho poca voglia di uscire, soprattutto il sabato sera; meglio ritirarmi, dedicarmi alla scrittura, alla lettura, a queste coccole che mi faccio da sola, nel mio mondo forse ingenuo, ideale, ovattato.  Lo so benissimo che il mondo reale è ben diverso: a volte cerco solo di non pensare troppo, visto che in realtà penso sempre...forse sono più filosofa che filologa e a volte in effetti alcuni mi appellano così. Pensare troppo crea dolore.

Stasera organizzo le lezioni scolastiche, domani correggo i vari elaborati dei miei studenti, e intanto vorrei leggere, ma anche tanto vorrei scrivere. Per la scuola mi spendo tanto, ma non sempre ottengo il giusto rispetto e la giusta attenzione da parte dei miei alunni. Dipende. A volte soffro tanto se magari non riesco a tenerli e o se si approfittano di me, perché magari vedono che so non farmi valere. Ma non voglio tediare i miei lettori su questa cosa...è un problema mio che devo imparare a risolvere, crescendo professionalmente e umanamente.

Mi esercito in questo blog, ma vorrei qualcosa di  più.

Al momento, però, sono così, frammentata, disorganizzata, umorale, fragile e forte al tempo stessa.  

Non vedo da mesi la televisione e durante la cena leggo sempre, ma da un po' ho scoperto il programma sulla 7 di Gramellini sulle parole, che non mi dispiace...una piccola coccola.

Questa mia scrittura è un po' stupida, una bagatella, una nuga, una cosa di poco conto, però quando ho seguito il corso per influencer letterari ci hanno insegnato che può essere carino, ogni tanto, associare libri e cucina. Ho seguito il corso gratuitamente come "ricompensa" da parte della Scuola Passaggi (legata al Passaggi Festival) per la mia collaborazione con il blog Il cappuccino delle cinque

Ora mi metto a recensire il testo di Maggiani, torno alla letteratura: la recensione apparirà a breve proprio suo blog predetto. 

https://www.ilcappuccinodellecinque.it/ 

https://www.scuolapassaggi.it/

https://www.passaggifestival.it/


 

sabato 4 maggio 2024

Uomini pieni di dignità

A 'Che tempo che fa'  Franco Di Mare ha rivelato la sua malattia con un flebile filo di voce e con tanta dignità...lui è da sempre per me un'icona di stile, garbo, competenza... Nonostante la fragilità di questo momento, lui ha risposto così ai tanti messaggi ricevuti:

https://www.facebook.com/100044111813575/posts/984513523029032/?rdid=WONeSlRX4NSoG58J



Caro Franco, eccoti qui con le tue franche parole...per quanto possibile 'Forza Franco!'

Leggerò questo libro e so già che mi commuoverò!






Declinare il senso del lavoro

Da poco è trascorso il primo maggio, la festa del lavoro che si può declinare in tanti modi, anche come lavoro su se stessi, per migliorarsi, sempre.


Lavorare su stessi

Sto smussando 

piano piano

i miei angoli acuti

o meglio ottusi:

voglio dire quegli angoli

che restano scogli non attraversati.

Forse è il mio egoismo uno di questi angoli,

quello spazio appuntito.

Tutti abbiamo un io che reclama:

forse è 

il nostro io bambino

che è stato maltrattato 

e che non ha potuto dire.

Ora è lì 

ancora,

un angolo appuntito nel cuore

e vuole attenzioni

reclama giustizia

si intromette tra me e l 'altro,

mi sovrasta.

Ho capito 

che va ascoltato,

ma non sempre assecondato: 

deve morire per tornare un io altruista

che ingloba me e l'altro. 

È difficile non viziare quel bambino 

riconoscerlo ma non obbedirgli.

È uno strappo.

Soltanto così 

però

troverò pace

diventando più buona e più attenta.

Non mi giustifico

ma spiego a volte 

perché sembro egoista...

Ma spesso

ho afflati di bontà eccessivi, di morbosità 

e voglio impormi

non so dosare il poco e il troppo, 

entrambi vizi 

rispetto al giusto bene.

Voglio ammorbidirmi

ma ho paura 

e mi sento in colpa 

per il passato.




venerdì 3 maggio 2024

Testimonianze


 

 


 

"cari autori

ieri abbiamo presentato in anteprima assoluta il volume Marche d'Autore i mestieri, a Corridonia, in una gremita sala consiliare del Comune, alla presenza del sindaco della città, dell'assessore alla cultura e del professor Giulio Sapelli.
Vorremmo ringraziare quanti di voi hanno assistito all'evento, scusandoci se non siamo riusciti a dare la parola a tutti.
Sicuramente è stata una delle presentazioni del progetto Marche d'Autore, più bella, riuscita e interessante, soprattutto quando ha preso la parola Sapelli, uno dei più importanti economisti a livello nazionale e non solo.
Ha elogiato molto il nostro progetto, definendolo un libro pieno di "poesia e ragionevolezza" (e vi assicuro che non sono state parole di circostanza), inoltre ha lodato in modo particolare tre racconti (di cui ha letto anche qualche passo), nominando poi le autrici: Barbara Malaisi, Lorena Pinciaroli e Gioia Senesi (Purtroppo nessuna delle tre era presente in sala).
Di seguito alcune foto della serata.

I curatori"
 


Purtroppo non ci sono potuta essere, ma avrò modo di presentare altrove il mio racconto sulla conservazione delle tradizioni come metafora di vita. Un racconto che ho scritto il giorno di Carnevale, il 13 febbraio, quasi allo scadere del bando, in una mattinata in cui non stavo troppo bene, debilitata da una specie di influenza che durante l'inverno mi  ha dato altre ricadute, non so perché.
Sono contenta di averlo scritto, anche se un po' in extremis, come faccio sempre tutto, ma purtroppo sono molto impegnata nel lavoro.

 

 

 

giovedì 2 maggio 2024

Antologie marchigiane

Purtroppo non potrò partecipare alla prima presentazione in assoluto del nuovo volume Marche d'autore, ma è bello sapere che al suo interno c'è anche un mio racconto, dedicato ad un'azienda ubicata tra Castel di Lama e Offida. A settembre il volume farà tappa anche a Colli del Tronto nell'ambito della rassegna Autori a Colli. 

 I curatori della silloge organizzeranno un tour davvero intenso per le Marche, come negli anni scorsi.



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