venerdì 31 maggio 2024

Studenti e ricordi

 

Un mio studente mi aveva chiesto di prestargli Le notti bianche perché si è messo a studiare il russo ( ha 16 anni!) e io gli ho regalato la mia copia, acquistata ad un mercatino dell'usato ad Ascoli, nel gennaio del 2023 credo: ci ero andata con una persona speciale per me e questo libro mi ricorda nostalgicamente un tempo bello nella mia vita...insieme a lui, girando tra le bancarelle, acquistai anche una commedia di Aristofane, Le donne al Parlamento. Come si vede dalla foto, si tratta di una copia un po' vissuta, ma ci tenevo a trasmettere al mio alunno il senso della vita, dell'amore per lo studio e per la letteratura.

Sono felice di averglielo donato, lui è un alunno speciale all'interno di un contesto classe che spesso mi manca di rispetto, perché io non sono in grado di farmi rispettare.

Però la presenza di studenti come lui mi dona speranza e vederlo sorridere in modo così puro e incondizionato mi ha commossa.

Sono forse ingenua a credere nell'importanza di queste cose e forse in questi ultimi mesi ho maturato una maggiore inclinazione alla commozione e sono diventata più sensibile di quanto non lo fossi già.


lunedì 27 maggio 2024

Mattina

Mi illumino

D'immenso (Ungaretti)

Oggi mi aspetta una giornata impegnativa al lavoro...chissà se sarò in grado. Il lunedì è sempre pesante. Non ho finito di fare tutto ciò che avrei dovuto nel weekend e mi spiace tanto non essere mai puntuale. Sono umana però...ho lavorato sempre sabato e domenica. Tuttavia sono molto insoddisfatta. Sono migliorata nella velocità di alcuni cose (correzione dei compiti), ma gli studenti trovano sempre il lato debole del docente e io ne ho tanti...con me hanno vita facile perché sono ingenua forse...lo so benissimo. Eppure a volte mi sembra di non essere tanto stupida, anzi di saper sentire e percepire le cose...ai posteri l'ardua sentenza. Come i protagonisti di Delitto e castigo, io rimugino sempre...

Tra poco devo alzarmi e intanto non so che fare, se riposarmi, leggere o rivedere la lezione di oggi...

Proprio ieri mi sono imbattuta in un video di Enrico Galiano molto toccante.

L'ho condiviso anche con le mie sorelle.

https://www.facebook.com/share/r/U9GsErwJNDh9Ko3f/

domenica 26 maggio 2024

La poesia per me

 A volte trovo

 

A volto trovo

solo scrivendo

una consolazione

un benessere

una gioia.

Esprimo

i miei grovigli.

Forse la mia 

non è sempre Poesia.

Le Poesie sono belle.

Ma cosa è una bella poesia?

Le estetiche cambiano.

Amo alcune poetesse

Antonia Pozzi

delicata e sensibile

Anna Achmatova

da poco scoperta

e pure stupenda.

Amo Saffo

l'unica donna nel mio De viris illustribus.

A me piace raccontare

da quando ero piccola.

E lo facevo scrivendo

pagine di diario

piene di amore, di sogni, di desideri e di entusiasmo.

Ero già molto sensibile.

Avevo già sofferto tanto

inconsapevolmente

forse. 

Eppure vivevo.

La mia poesia spesso 

non è Poesia

ma io ne ho bisogno

perché mi dà pace.

Chiedo scusa

allora 

se a volte scrivo

senza estetica,

solo righe che vanno a capo

e non versi.

Ma,

nonostante ciò,

Amo la Poesia.  

E Lei mi perdonerà ugualmente.

 

sabato 25 maggio 2024

Pioggia

 Sabato pomeriggio 25.05.2024

Tra faccende, pacchi di compiti da finire di correggere, note discplinari da mettere, schede da compilare, elaborati da scrivere per corsi di aggiornamento seguiti, e sonno da recuperare...sullo sfondo penso al finale di Anna Karenina in cui l'attenzione è posta su Levin che torna a coltivare la terra, dedicandosi anche alle api: lavorando, ovvero facendo, operando, si sente vivo, prende consapevolezza del bene e, pur tra mille dubbi, pare convertirsi alla fede. Il mondo a parte in cui vive e lavora, la campagna, conferisce a lui un'aura speciale di serenità e dignità, nonostante il traviglio interiore in cui vive mentre si sta convertendo. 


Pioggia

Annunciata 

attesa 

sperata…

Eccoti pioggia battente

che tutto dilavi

e tutto nascondi

a metà pomeriggio

di un sabato di maggio.

Un piacevole freddo 

torna sulla pelle

ed è gradito coprirla

per scaldarla: 

Il caldo si apprezza dal freddo

il pieno dal vuoto

l'acqua dal secco

I rumori del cielo,

pioggia,

i tuoni i lampi i profumi rinnovati della Terra

che si deterge

e torna innocente:

tu sei l'autrice,

pioggia, 

di questa purezza

e ascoltarti cadere

è un ritmo per l'anima. 



I miei venerdì

 Venerdì

È un giorno diverso

E anche io

nel mio piccolo...cambio.

Non vado 

al bar Arlecchino

con la mia collega,

ma al Caffè dei Sogni

Nomen Omen.

Entro tardi a scuola.

E nei mesi 

ogni venerdì 

per me significa 

brioche vegana.

Da semel in anno

per occasioni speciali 

a rito settimanale.

In questo bar mi siedo,

ritrovo una mia ex alunna

come cameriera.

Mi schiva,

come da studentessa.

Ma, volta dopo volta, mi guarda

e mi saluta quasi...

Era fragile 

non cattiva.

Mi siedo

ripasso la Storia.

Tutte le epoche ho attraversato

in quest' anno sui generis

Poi riprendo il viaggio...

Mi coccolo 

acquistando un profumo

una cremina

un qualcosa

che mi accarezzi.

Non so se merito 

questa auto-delicatezza.

Mese dopo mese...

Poi vado a scuola 

con tante incognite e tanti pensieri.

Mi chiudo in biblioteca talora...

Penso

alla notte stanca.

Penso 

di non meritare niente.

Penso ai grovigli.

Questo mi merito 

non altro.

Quando entro in Seconda A

e spiego la storia antica:

allora torno me stessa 

con i miei desideri 

le mie aspirazione 

Parlo agli alunni di tutto.

La storia può iniziare ovunque

come in Omero

da ogni filo della matassa.

Recupero

Bizantini e Russi

Imparo per la prima volta

che ci fu a Bisanzio

il Patriarca Sergio, eroe della Guerra greco persiana:

lo ripetono i miei alunni alle interrogazioni 

innocenti e puri.

Parlo di Anna Karenina

di Giovanni Zimiscce

l'età d'oro di Bisanzio.

Amano i Longobardi.

Con loro viaggio 

nella Storia

quella meno eroica e meno praticata

ma tanto profonda

e non mi sento sola.

Per la prima volta 

Amo la cultura bizantina 

Ne colgo l'intima grecità...

Come latini furono i popoli germanici,

anche i peggiori tra i Barbari. 

Exegi monumentum aere perennius

con i ragazzi di 2a.

Spiegando 

loro la storia

ho visto le epoche collegate.

E mi sono vista 

parte di un tutto.

Ho attraversato con loro 

viaggi difficili e infiniti

nei secoli e non solo.

Ascoltandomi 

mentre spiegavo 

hanno ascoltato la mia anima:

i migliori terapeuti al mondo

in presenza e con me.

Mi spiace lasciarli.

Sono la mia speranza 

di aver coltivato anime e

combattuto 

contro l'arido silenzio 

di quando la Storia tace.

 














.

























martedì 21 maggio 2024

I Russi, Dante e la Musa


Quando la notte attendo il suo arrivo,

la vita sembra sia appesa a un filo.

Che cosa sono onori, libertà, giovinezza

 di fronte all'ospite dolce

col flauto nella mano? Ed ecco è entrata.

Levato il velo, mi guarda attentamente.

Le chiedo: "Dettasti a Dante tu

le pagine dell'Inferno?" Risponde: "Io",

 

Anna Achmatova dalla raccolta La corsa del tempo, poesia La musa

La poetessa russa dimostra di conoscere benissimo Dante.

Spero di finire al più presto questa raccolta di poesie davvero molto bella, dove si intrecciano tematiche amorose con quelle dell'attualità russa ai tempi della poetessa. 

Sto leggendo queste poesie come intermezzo rispetto ad altri testi in prosa che ho ad un certo punto interrotto per staccare un po'. La poesia del resto è il genere che amo di più. Torno sempre alla poesia, quando ho letto per un po' solo prosa.

Consiglio dunque.: Anna Achmatova, La corsa del tempo, Liriche e poemi, a cura di Michele Colucci, Giulio Einaudi Editori, Einaudi, Torino 1992. 

Tornando ai versi sopra riportati, si nota in essi tutta la forza della tradizione occidentale, presente in tutto nella cultura orientale russa. 

La cultura orientale è passata del resto attraverso la civiltà bizantina, ovvero greca, ovvero europea, esattamente come quella latina.

La Achmatova, inoltre, raccontava di aver imparato l'italiano espressamente per leggere Dante.

In questo testo viene invocata la Musa, secondo una prassi dell'epica antica, classica, omerica e virgiliana. La Musa è colei che, con il suo arrivo, rende tutto diverso come appeso "ad un filo"; forse perché cogliere il dettato della musa è questione di un attimo, un attimo che vale molto più di tutto: "Che cosa sono onori, libertà, giovinezza/di fronte all'ospite dolce/ col flauto nella mano?"

Ed è sempre nella fugacità che la Musa rivela all'io lirico di aver dettato lei l'Inferno a Dante, al sommo poeta.

La poesia, dunque, tutta (antica medievale contemporanea) è dono della Musa.

Tutta la poesia è un dono del Dio, ed è divina, alata, leggera, come riecheggiano i passi dello Ione di Platone e del Pro Archia di Cicerone.

Nel mio piccolo a scuola mi sono inventata dei compiti in classe di Educazione civica in cui gli studenti dovevano scrivere una lettera a Dante o a Petrarca: ne sono usciti degli elaborati bellissimi, proprio nelle classi più ostiche. Significa che qualcosa ho seminato, nonostante tutto.




domenica 19 maggio 2024

Francamente Franco

Venerdì Pomeriggio ore 17.45 circa   

"Nessun maggior dolore 
che ricordarsi del tempo felice 
ne la miseria; e ciò sa ’l tuo dottore"(Dante)

           

Solo qualche giorno fa avevo di leggere il suo libro 'Le parole per dirlo' e solo qualche giorno fa avevo dedicato a lui una mia poesia sulla pagina Facebook  Rinascimento Poetico.

Alcuni giorni precedenti mi aveva colpito la notizia che lui stesse male.

Forse era molto più grave di quanto pensassi.

E così oggi, appena uscita dal collegio docenti, ho come prima cosa aperto Facebook  e ho trovato questa notizia che mi ha spezzato il cuore.

Franco Di Mare, il mio idolo giornalistico da sempre, è morto. 

In questi giorni ho somatizzato molto lo stress di fine anno scolastico e sono stata poco in forma... nulla al confronto della malattia affrontata da Franco. Eppure la notizia della sua scomparsa mi ha fatto stare ancora più male.

La notizia è ancora troppo calda e non riesco a rielaborarla. 

Su Facebook continuano a uscire post su di lui ... e mi si strappa il cuore perché vorrei scrivere anche io qualcosa, ma non riesco e soprattutto mi sembra vano.

Forse non dovrei scrivere questi pensieri così di getto, ma aspettare...eppure scriverli è la sola cosa che mi viene da fare. Al tempo stesso mi sento bloccata.

Forse dovrei fermarmi e vivere questo dispiacere in modo più elegante e raffinato, come farebbe lui che era un'icona di stile.

Forse la cosa migliore che potrei fare è scrivere una breve recensione del libro a cui Franco Di Mare ha voluto affidare il suo ultimo pensiero.

E lo farò prossimamente o su questa pagina o su altri blog con cui collaboro.

Intanto voglio riportare la poesia che avevo pubblicato su Rinascimento Poetico il giorno Venerdì 10 nella rubrica #Venerdìpoetici.


Il libro di Franco Di Mare consta di poco più di cento pagine. È organizzato in  capitoli ciascuno dei quali tratta la spiegazione di un termine: Fibra, Assenza, Resilienza, Memoria, Amore, Storia, Amici.
Questa struttura è quella che permette all'autore di definire il suo lavoro come un dizionario: "Le parole per dirlo è un breve abbozzo di vocabolario dove pescare qualche lemma che mi auguro possa tornare utile in tempi così difficili e grami".
Al concetto di dizionario si ricollegano del resto il titolo e il sottotitolo Le parole per dirlo. Le guerre fuori e dentro di noi
Per definire la realtà, vuole dire Franco, occorre conoscere bene il significato delle parole. La realtà comunicata attraverso le parole può essere esterna a noi o interna. In ogni caso essa presuppone la conoscenza di un vocabolario essenziale, quello offerto da tale volumetto.
L'obiettivo principale di questa conoscenza è raccontare la guerra.
Ma anche il termine guerra può avere un valore duplice. Quindi, da un lato, Franco racconta i momenti cruciali dei campi di battaglia dove è stato inviato per la RAI, dall'altro racconta il dramma della propria malattia, contratta proprio in missione, dove circa trent'anni fa egli può aver respirato una piccolissima fibra di amianto, e manifestatasi solo qualche anno fa con tutta la sua violenza, come tumore incurabile (mesotelioma).
La narrazione è quella di un uomo malato e, ciononostante, grato alla vita che ha condotto, agli affetti che lo hanno circondato, ma al tempo stesso Franco molto francamente (nomen omen) comunica alcune verità scomode.
E così da un lato si pone come testimone, in duplice modo...sia come colui che, concedendo la parola agli uomini e alle donne incontrate nei campi di conflitto, ha permesso loro di restare dentro alla Storia, sia come colui che rende contro in prima persona agli altri della propria malattia, per l'esigenza umana di condividere una grande emozione, positiva o negativa che sia: "Mi si chiedeva di andare in posti nefasti per raccontare e testimoniare".
Dall'altro lato, invece, una delle parole che troviamo nel testo, "Assenza", fa riferimento  alla perdita di colleghi che si sono dileguati nel suo momento di bisogno.  E così Franco,  quando da malato ha dovuto chiedere alla RAI dei documenti per lui importanti, ha trovato un filo spezzato dall'altra parte che non ha voluto assumersi le sue responsabilità. Nel libro il giornalista mostra la sua delusione verso un'azienda a cui ha dato tutto. In compenso, nel testo figura la parola "amici", coloro che gli sono rimasti sempre accanto.
Invito a leggere questa testimonianza che a me ha fatto piangere in molti punti.

Grazie Franco...avrei tanto voluto conoscerti di persona, ma in qualche modo ti ho conosciuto ogni volta che sei entrato a casa mia con il tuo sorriso conducendo Uno Mattina e altri programmi RAI .

Ad maiora semper!



domenica 12 maggio 2024

Recensioni

Finalmente ho recensito per il blog Il cappuccino delle cinque (https://www.ilcappuccinodellecinque.it/) la raccolta poetica POSCIENZA di Roberto Maggiani, edita da Il ramo e la foglia edizioni (https://www.ilramoelafogliaedizioni.it/).

Ps. Come si vede da Facebook, la casa editrice mi ha ringraziato e l'autore ha "spolliciato", ringraziato inoltre ha  iniziato a seguirmi. Non che queste cose chissà cosa comportino, ma fanno piacere: https://www.facebook.com/share/tJpDAb5DPSojLcXv/

Inoltre il poeta ha anche ricondiviso dalla sua pagina la recensione: https://www.facebook.com/share/p/yc99bEW4Ask197vM/ 

Anche Passaggi Festival (https://www.passaggifestival.it/) ha condiviso la recensione:  https://www.facebook.com/passaggifestivalfano/posts/898815818714222?ref=embed_post

Ecco invece cosa ha postato la casa editrice sulla sua pagina Facebook:

https://www.facebook.com/share/7i1AzJNVf1xc6ToG/



venerdì 10 maggio 2024

Lavori su Antonia Pozzi

PREGHIERA ALLA POESIA 

Oh, tu bene mi pesi
l’anima, poesia:
tu sai se io manco e mi perdo,
tu che allora ti neghi
e taci.

Poesia, mi confesso con te
che sei la mia voce profonda:
tu lo sai,
tu lo sai che ho tradito,
ho camminato sul prato d’oro
che fu mio cuore,
ho rotto l’erba,
rovinata la terra –
poesia – quella terra
dove tu mi dicesti il più dolce
di tutti i tuoi canti,
dove un mattino per la prima volta
vidi volar nel sereno l’allodola
e con gli occhi cercai di salire –
Poesia, poesia che rimani
il mio profondo rimorso,
oh aiutami tu a ritrovare
il mio alto paese abbandonato –
Poesia che ti doni soltanto
a chi con occhi di pianto
si cerca –
oh rifammi tu degna di te,
poesia che mi guardi.

Pasturo, 23 agosto 1934, ANTONIA POZZI

(Il  testo è citato dal sito ufficiale: http://www.antoniapozzi.it/

Ringrazio Laura Vargiu per aver dato notizia nel suo blog dell'antologia dedicata ad Antonia Pozzi  e da me curata per conto dell'Associazione Euterpe:

https://ilpontedelleparole.blogspot.com/2024/05/la-parola-nuda-scritti-su-antonia-pozzi.html?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR0oQQWdnlWmvL8zzVClPUfbJ5tnqkg5eY-1glGWH6jxWhFFuvjfipBz5Lk_aem_AXbAinJK0ChyZVp5cKVo52zpdPRO8CRVTtyavJQ5CuBL6w09lXPxHNbLwVHqP6MKzJwH4xviMXjPitf32hMq9xEw


https://www.facebook.com/groups/2021451154615175/user/100010198367875

 

 

mercoledì 8 maggio 2024

Giornate difficili e poesia greca

 Nei momenti difficili si torna sempre ai classici

Le giornate in cui si hanno problemi sul lavoro dovrebbero servire a fare tesoro dei propri errori e ad andare avanti serenamente, ma spesso ci si sente giudicati dai propri colleghi o superiori anche se magari loro sono dalla nostra parte.

Oggi è stata una giornata difficile sul piano lavorativo e ancora sono un po' scossa.

Spero che mi passi.

Mi sento tanto in colpa e ho sofferto tanto. Spero domani di poter chiarire tutto e rimediare. Soprattutto mi sento in colpa per aver fatto prevalere il mio lato emotivo e non professionale. Ma capita a tutti.

Forse possono venirmi in supporto alcuni versi di Archiloco, che traduco qui liberamente, facendone dono ai lettori:

 " e (sott. cuore mio) se vinci, non vantarne apertamente,

 se sei vinto, invece, non piangere cadendo a terra in casa;

ma gioisci nelle  gioie e affliggiti nelle cose brutte

non troppo, conosci quale ritmo possegga gli uomini"

Ancora una volta, quindi, sono i classici greci ad invitarci a mantenere un sano distacco dagli eventi, anche se non è semplice: eppure leggere la poesia sapienziale degli antichi può aiutare senz'altro...

Forse avrebbe fatto più effetto ascoltare questi versi recitati anticamente: ma ciò non è più possibile, allora anche la semplice lettura o traduzione può venire in supporto.

E a me leggere ad alta voce il greco antico rilassa tantissimo!




martedì 7 maggio 2024

Riflessioni

 Mattino


Mi sveglio. Continuo a leggere Anna Karenina. Non ho ancora finito. Ma sono a buon punto. Ho una lieve tristezza nel cuore. Ieri ero agitata, oggi sono triste e apatica. Spero che piova, non voglio il sole, non voglio l'estate, voglia fermate il tempo. All'estate non sono pronta. Ho sensi di colpa.

Ieri, ascoltando le dirette dello Strega, mi sono appassionata al romanzo di Sonia Aggio, Nella stanza dell'imperatore. Si tratta di un romanzo storico ambientato in età bizantina, la storia di un soldato che diventa imperatore nel X secolo. Alcuni nomi li ho incontrati proprio ieri mattina spiegando ai miei alunni l'incontro tra bizantini e musulmani. Che coincidenza.

Il modo in cui l'autrice parlava del suo libro, della storia bizantina, mi hanno appassionata e mi piacerebbe leggerlo.

Levin è andato a trovare Anna...quando è tornato lo ha detto a Kitty...lei ne è rimasta sconvolta, si è messa a piangere, ha paura che lui si sia innamorato di lei. Lei ha già sofferto in passato a causa di Anna...e ha orrore. Passa la notte, arrivano le doglie del parto e Levin si sveglia moralmente dal suo torpore...dimentica Anna,  pensa alla sua Kitty.

È  una scena bellissima, che mi fa commuovere, si colloca tra la vita e la morte.

Anche io stamattina non mi sento bene, ma è un malessere passeggero femminile...non come le doglie di un parto, ovviamente.

Resto a letto, continuo a leggere.

Poi dovrò lavorare per la scuola, andare a farmi  bella dall'estetista, ma dentro avverto una sensazione di tristezza e di malessere. Passerà. 

Mi rendo conto dei miei limiti, delle mie mancanze, verso amici e parenti, verso le mie sorelle..., sono stata e sono un peso.

Vorrei solo leggere, l'unico pharmakon che in questo periodo riesce a darmi conforto.

Mi scuso con il mio lettore in anticipo per scrivere cose ridicole, ma in questo periodo umanamente non sono serena. Del resto la letteratura, la poesia...sono umane e parlano anche del dolore.


Ad maiora semper!

Inserisco il link del romanzo storico di epoca bizantina e lo metto subito in wishlist, ma spero di essere virtuosa, magari di prenderlo in biblioteca, anche se io i libri li distruggo.

https://www.ibs.it/nella-stanza-dell-imperatore-ebook-sonia-aggio/e/9791259675866

lunedì 6 maggio 2024

Falsa poetica come sfogo

Riflessioni senza poesia

A volte non diamo il meglio di noi stessi, nel lavoro e nella vita. Ci dispiace tanto. Ricominciamo sempre, ma in alcune circostanze ci sentiamo stanchi e impotenti. E allora è umano sfogarsi, credo, anche se ci fa perdere un po'la dignità.

 

Sono una prof. ingenua e stupida:

in classe fischiano

gli alunni

e non capisco chi sia.

Da un anno

chiedo di smettere 

e continuano.

Da un anno

non sono più io.

Mi chiamano per nome 

lo fanno apposta

inneggiano al Fascismo

e non capisco chi sia.

Si approfittano perché 

sono stupida come persona

o troppo sensibile 

o non so.

Con gli altri non lo fanno.

A volte mi dispiace 

un  po'

ma poi passa

me lo merito si vede

non essere rispettata.

Tengo tutto per me 

tanto a chi  importa

non solo di questo

ma di me come persona fragile, debole, umana, con tanti difetti.

Che tutte le mattine

Però è al suo posto

nonostante tutto.

Con tanto da dare.

Ho le lacrime

ma a chi importa?

Mi trattano così perché è giusto

Come quando ero piccola e indifesa.

Sono Cresciuta male.

Nessun rimedio per me

Irreversibile sono. 

Completamente sbagliata.


domenica 5 maggio 2024

"Appallottare torte e leggere"





Sabato 4 maggio 2024 (tardo pomeriggio sera)

 

Una volta mi piaceva realizzare le torte tonde..., ma da un po' ho cambiato forma: non so perché ma mi sta simpatico il plumcake. Per la ricetta sono liberamente ispirata a quella fornita da Giuly T, una youtuber del Maceratese, che seguo spesso e che mi piace molto (https://www.youtube.com/c/GiulyT) perché sa dare consigli con competenza e simpatia. Inoltre costituisce un esempio di famiglia ben riuscita, con un marito che la sostiene e due bellissimi bimbi.

Da settembre, per tanti mesi,  non ho fatto più torte...erano semplici, allo yogurt. Il vasetto di yogurt fungeva anche da unità di misura: 3 vasetti di farina, 2 di zucchero, mezzo di olio. Nel tempo ho rivisitato a mio modo questa ricetta che avevo trovato anni fa in un'agenda acquistata in edicola; era semplice per me, che non so cucinare, ma mi piaceva realizzarla perché mi rilassava; con il tempo ho aggiunto la frutta a pezzettoni, banane, mele, arance, pesche a seconda della stagione. I risultati erano due: un profumo inebriante durante la cottura e un dolce che sembrava ricoperto dentro di una cremina, derivante dalla cottura della frutta.

A volte aggiungevo anche la farina di cocco disidratato. 

Il cocco mi piaceva molto da ragazzina e ultimamente ho riscoperto questo gusto, soprattutto nello yogurt.

Da mesi non preparavo una torta tonda: non so perché, ma mi creava dolore.

Però avevo voglia di riprendere a impastare dolci che comunque sono molto apprezzati: li ho preparati anche per mia sorella, per amici, per parenti e tutti mi hanno fatto un plauso.

Allora ho cambiato forma e ho acquistato lo stampo per il plumcake.

Ma lo realizzo a modo mio, sempre recuperando il vasetto di yogurt sia come ingrediente che come unità di misura; la mia rielaborazione rispetto alla ricetta della torta tonda e di qualsiasi plumcake è davvero personale: 3 uova, 1 vasetto di yogur, 1 vasetto di farina normale,  1 di farina di riso, 1 di farina di cocco;  il resto come sempre: zucchero, olio, lievito, frutta (qui arancia e banana), a cui ho aggiunto la frumina.

Ho cucinato questo plumcake oggi appena tornata da  scuola: un profumo inebriante...ora riposa in attesa della colazione di domani.

Il libro è una raccolta poetica molto carina, sui temi del femminismo, della famiglia, della casa. Lo sto leggendo, ma questo weekend devo assolutamente finire Anna Karenina (mi mancano 184 pagine) e L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva. Ma forse le poesie della Paley possono aiutarmi a spezzare.

Dovrei scrivere una recensione della raccolta di poesia Poscienza di Roberto Maggiani, ma anche lavorare per la scuola. 

Ora, dopo essere andata a camminare e dopo essere andata con la macchina a Pagliare per alcuni giri, mi sono messa a lavorare.

È sabato sera, ma non esco: a Colli vengono i bersaglieri, ma non ho alcuna voglia di seguire questa retorica fascista che trovo ovunque ormai e che mi fa orrore; ultimamente ho poca voglia di uscire, soprattutto il sabato sera; meglio ritirarmi, dedicarmi alla scrittura, alla lettura, a queste coccole che mi faccio da sola, nel mio mondo forse ingenuo, ideale, ovattato.  Lo so benissimo che il mondo reale è ben diverso: a volte cerco solo di non pensare troppo, visto che in realtà penso sempre...forse sono più filosofa che filologa e a volte in effetti alcuni mi appellano così. Pensare troppo crea dolore.

Stasera organizzo le lezioni scolastiche, domani correggo i vari elaborati dei miei studenti, e intanto vorrei leggere, ma anche tanto vorrei scrivere. Per la scuola mi spendo tanto, ma non sempre ottengo il giusto rispetto e la giusta attenzione da parte dei miei alunni. Dipende. A volte soffro tanto se magari non riesco a tenerli e o se si approfittano di me, perché magari vedono che so non farmi valere. Ma non voglio tediare i miei lettori su questa cosa...è un problema mio che devo imparare a risolvere, crescendo professionalmente e umanamente.

Mi esercito in questo blog, ma vorrei qualcosa di  più.

Al momento, però, sono così, frammentata, disorganizzata, umorale, fragile e forte al tempo stessa.  

Non vedo da mesi la televisione e durante la cena leggo sempre, ma da un po' ho scoperto il programma sulla 7 di Gramellini sulle parole, che non mi dispiace...una piccola coccola.

Questa mia scrittura è un po' stupida, una bagatella, una nuga, una cosa di poco conto, però quando ho seguito il corso per influencer letterari ci hanno insegnato che può essere carino, ogni tanto, associare libri e cucina. Ho seguito il corso gratuitamente come "ricompensa" da parte della Scuola Passaggi (legata al Passaggi Festival) per la mia collaborazione con il blog Il cappuccino delle cinque

Ora mi metto a recensire il testo di Maggiani, torno alla letteratura: la recensione apparirà a breve proprio suo blog predetto. 

https://www.ilcappuccinodellecinque.it/ 

https://www.scuolapassaggi.it/

https://www.passaggifestival.it/


 

sabato 4 maggio 2024

Uomini pieni di dignità

A 'Che tempo che fa'  Franco Di Mare ha rivelato la sua malattia con un flebile filo di voce e con tanta dignità...lui è da sempre per me un'icona di stile, garbo, competenza... Nonostante la fragilità di questo momento, lui ha risposto così ai tanti messaggi ricevuti:

https://www.facebook.com/100044111813575/posts/984513523029032/?rdid=WONeSlRX4NSoG58J



Caro Franco, eccoti qui con le tue franche parole...per quanto possibile 'Forza Franco!'

Leggerò questo libro e so già che mi commuoverò!






Declinare il senso del lavoro

Da poco è trascorso il primo maggio, la festa del lavoro che si può declinare in tanti modi, anche come lavoro su se stessi, per migliorarsi, sempre.


Lavorare su stessi

Sto smussando 

piano piano

i miei angoli acuti

o meglio ottusi:

voglio dire quegli angoli

che restano scogli non attraversati.

Forse è il mio egoismo uno di questi angoli,

quello spazio appuntito.

Tutti abbiamo un io che reclama:

forse è 

il nostro io bambino

che è stato maltrattato 

e che non ha potuto dire.

Ora è lì 

ancora,

un angolo appuntito nel cuore

e vuole attenzioni

reclama giustizia

si intromette tra me e l 'altro,

mi sovrasta.

Ho capito 

che va ascoltato,

ma non sempre assecondato: 

deve morire per tornare un io altruista

che ingloba me e l'altro. 

È difficile non viziare quel bambino 

riconoscerlo ma non obbedirgli.

È uno strappo.

Soltanto così 

però

troverò pace

diventando più buona e più attenta.

Non mi giustifico

ma spiego a volte 

perché sembro egoista...

Ma spesso

ho afflati di bontà eccessivi, di morbosità 

e voglio impormi

non so dosare il poco e il troppo, 

entrambi vizi 

rispetto al giusto bene.

Voglio ammorbidirmi

ma ho paura 

e mi sento in colpa 

per il passato.




venerdì 3 maggio 2024

Testimonianze


 

 


 

"cari autori

ieri abbiamo presentato in anteprima assoluta il volume Marche d'Autore i mestieri, a Corridonia, in una gremita sala consiliare del Comune, alla presenza del sindaco della città, dell'assessore alla cultura e del professor Giulio Sapelli.
Vorremmo ringraziare quanti di voi hanno assistito all'evento, scusandoci se non siamo riusciti a dare la parola a tutti.
Sicuramente è stata una delle presentazioni del progetto Marche d'Autore, più bella, riuscita e interessante, soprattutto quando ha preso la parola Sapelli, uno dei più importanti economisti a livello nazionale e non solo.
Ha elogiato molto il nostro progetto, definendolo un libro pieno di "poesia e ragionevolezza" (e vi assicuro che non sono state parole di circostanza), inoltre ha lodato in modo particolare tre racconti (di cui ha letto anche qualche passo), nominando poi le autrici: Barbara Malaisi, Lorena Pinciaroli e Gioia Senesi (Purtroppo nessuna delle tre era presente in sala).
Di seguito alcune foto della serata.

I curatori"
 


Purtroppo non ci sono potuta essere, ma avrò modo di presentare altrove il mio racconto sulla conservazione delle tradizioni come metafora di vita. Un racconto che ho scritto il giorno di Carnevale, il 13 febbraio, quasi allo scadere del bando, in una mattinata in cui non stavo troppo bene, debilitata da una specie di influenza che durante l'inverno mi  ha dato altre ricadute, non so perché.
Sono contenta di averlo scritto, anche se un po' in extremis, come faccio sempre tutto, ma purtroppo sono molto impegnata nel lavoro.

 

 

 

giovedì 2 maggio 2024

Antologie marchigiane

Purtroppo non potrò partecipare alla prima presentazione in assoluto del nuovo volume Marche d'autore, ma è bello sapere che al suo interno c'è anche un mio racconto, dedicato ad un'azienda ubicata tra Castel di Lama e Offida. A settembre il volume farà tappa anche a Colli del Tronto nell'ambito della rassegna Autori a Colli. 

 I curatori della silloge organizzeranno un tour davvero intenso per le Marche, come negli anni scorsi.



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