venerdì 5 luglio 2019

Un mio brevissimo racconto...

Il Mare e le Onde 

Un giorno il Mare si mise a parlare con le sue Onde:
“Io sono fermo, statico, perennemente qui, in tutte le stagioni, Voi invece siete mobili, libere”
Risposero le Onde:
“Noi però, ogni volta che ci infrangiamo contro la riva, ci facciamo male, muoriamo, e nessuna si ricorda più di noi. Invece tutti guardano sempre il Mare, in tutte le stagioni, tutti hanno occhi solo per te”.
Rispose il Mare:
              “ Io sono l’Essere, voi il Movimento…dovrei  stare meglio io rispetto a voi; eppure non è così”.
“Perché?” chiesero le onde.
“Perché solo il Movimento dà la Vita, la modifica, la arricchisce, la trasforma. Voi, infrangendovi contro la riva, diventate schiuma, biancore, splendore; vi dissolvete nel Mare e tornate nell’Acqua; da lì rinascerete, ciclicamente, come Acqua. Io sono sempre io”.
“ Ma quando il tramonto ti rende colorato, o quando l’inverno ti rende canuto, quando le piogge ti bagnano o il timido sole ti solletica, tu –pur te stesso- non sei diverso?” Risposero le onde.
“Sì ma dura un attimo, un giorno, una stagione…nel Tempo io sono sempre il Mare, dentro me stesso, nel mio Mare”, riprese il Mare.
E le onde: “Per te non fa differenza quali onde noi siamo, di volta in volta: quando muoriamo ne hai pronte altre con cui parlare, giocare, scherzare; invece tu per noi sei sempre l’unico”.
E così le onde di quel giorno si dissolsero, come sempre sulla riva e il Mare ricominciò daccapo il suo dialogo con altre Onde.
Si dice che da sempre accada così e che, in tutto questo tempo, il dilemma fra l’Eternità del Mare e la mutevolezza delle Onde non sia stato mai risolto, affascinando scienziati, scrittori, artisti o anche, semplicemente, semplici passanti o spettori.


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