domenica 6 agosto 2017

La Nature estiva tra letteratura e suggestioni



Riporto in questo spazio il mio contributo dal titolo La natura estiva apparso su Il liofante, periodico della Pro Loco di Colli del Tronto, nell'agosto 2015. La versione qui presentata è leggermente modificata rispetto all'originale.

 Le stelle e i paesaggi notturni in generale, al centro dell’attenzione durante i primi dieci giorni di Agosto, costituiscono un argomento ricorrente nella letteratura e nella poesia. Non sono sempre però un elemento del tutto benevolo, né esaudiscono davvero i desideri umani. Lo sapeva bene il nostro conterraneo Giacomo Leopardi che non ritiene affatto che la Natura sia una creatura delicata al servizio dell’uomo. La Natura è indifferente alle vicende umane, talora è addirittura matrigna.  E così molti canti del grande poeta si aprono con uno scenario notturno apparentemente bello, cui segue presto o tardi la constatazione amara dell’indifferenza da parte di questo incanto che è la Natura, alle sofferenze umane: “Placida notte, e verecondo raggio/della cadente luna; … “e il prode ingegno/han la tenaria Diva/ e l’atra notte/, e la silente riva” (versi tratti da “Ultimo canto di Saffo”); “Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai/, silenziosa luna?; … “Dimmi, o luna: a che vale/al pastor la sua vita, la vostra a voi? dimmi: ove tende questo vagar mio breve, /il tuo corso immortale?” (versi tratti da “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”); Quest’indifferenza diventa ancora più palese in una delle Operette morali, “Dialogo della Natura e di un Islandese”.  La Natura dice al suo interlocutore: “ Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l’intenzione a tutt’altro che alla felicità degli uomini o all’infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me ne avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente,  se io vi diletto  o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, e non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra  specie, io non me ne avvedrei” .
Buona  o cattiva che sia, la Natura notturna estiva è sempre un incanto da contemplare.
Ad maiora
Filomena Gagliardi

Matura Aestas

L’Anima
arretra
nell’ombra
della Notte.

È sfiorita
l’Estate
come ogni Promessa.

Appaiono
veloci
nel buio
le Stelle.

Dobbiamo
ancora vivere
forse
la parte migliore
della bella Stagione.

Dobbiamo
sognare,
accendere
la Fantasia.

Dobbiamo
consumare
Ardente
il Nostro Desiderio.

È  tempo
Per noi
di amare.

Filomena Gagliardi


















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