lunedì 28 dicembre 2015

Libri per augurare Buon Natale!



Ripropongo in questa sede il mio contributo Un Natale di libri apparso su Il Liofante, periodico della Pro Loco di Colli del Tronto, nel dicembre 2013.

Nell’augurare a tutti voi Buon Natale, vorrei cogliere l’occasione per suggerirvi alcuni regali in libri.
Sicuramente in tempi come questi, in cui consumismo e crisi economica convivono, donare un libro è sempre una scelta conveniente sia perché un libro, in quanto comunicazione linguistica,  è essenziale alla stessa umanità, sia perché i libri - in genere - non costano tanto.
Un libro degno di nota è “Le cose che non ho” scritto recentemente dal francese Delacourt Grégoire e tradotto in italiano per la casa editrice Salani.
È storia di Jo, una donna sposata da anni con un uomo che non è certamente il migliore tra gli uomini possibili.
Eppure la protagonista, proprietaria di una merceria e poi del fortunato blog “Mani di fata”(dalla cui pubblicità riesce ad arrotondare il modesto incasso proveniente dal negozio) continua ad illudersi che lui la ami e non la tradisca, nonostante non sia magra ed avvenente. Continua inoltre a sognare cosa lei e il marito potrebbero fare se avessero più soldi, finché non vince una lotteria. Jo non comunica al marito la notizia di tale colpo fortunato,  per paura che poi egli la amerà solo per i soldi. Egli, scoprendo l’assegno della vincita, lo ruba e se ne va,  per godersi l’inaspettata ricchezza tra donne e altri lussi, salvo poi pentirsi e restituire il denaro non speso (ancora molto!) tramite una lettera di scuse, apparentemente sincera, in cui le chiede di perdonarlo. Jo lo lascerà al suo miserabile destino (di lì a poco morirà di solitudine!), per iniziare, finalmente, a godersi i soldi e la vita: troverà l’amore vero e inizierà inaspettatamente a dimagrire (fino ad indossare la taglia 42!) diventando più attraente. Eppure, verso la fine del romanzo, proprio quando avrà tutto ciò che ha sempre desiderato, si renderà conto di non amare più nemmeno l’uomo con cui sta ora, il classico “bello e impossibile”, che tutte vorrebbero e verso cui invece è ora paradossalmente insensibile.
Il messaggio dell’autore è evidente: spesso le cose che non abbiamo, sono solo delle scuse, per non ammettere che l’insoddisfazione è una malattia dell’anima, che poco ha a che fare con le cose esterne. Un messaggio, questo, straordinariamente natalizio.
Ecco perché, di questi tempi, tornerebbe utile leggersi anche le pagine della scrittrice inglese Virgina Woolf (1882-1941) “Una stanza tutta per sé”, tradotto da poco per le edizioni Newton Compton  a soli 99 centesimi! Fondamentale e all’avanguardia per altri motivi, in quanto tratta il rapporto tra emancipazione sociale della donna e letteratura femminile, il saggio della Woolf contiene verso la fine quasi una prosopopea del libro che, in quanto veicolo di storie e di messaggi, è l’emblema più tangibile della libertà di comunicare e di raccontare… l’emblema stesso dell’umanità.
Buon Natale a tutti in Lettura.

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