La "fidanzata" di Archiloco (VII sec. a.C.) non deve essere più molto avvenente ormai. Di qui è facile il paragone con una natura ormai sfiorita, autunnale, se non invernale. L'intento vorrebbe essere nostalgico e malinconico, invece il componimento si carica di ironia e di compiacimento; questa donna non deve essere tanto simpatica al nostro poeta che, infatti, si diverte a mettere in risalto i segni (nefasti) lasciati su di lei dal tempo. Un invito a tutti (tutte?!) noi a saper sorridere del tempo che avanza.
La traduzione del testo è la mia. La si può riprodurre indicandone la fonte. Grazie
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