Racconto: Del più e del meno
"E in quel suo torbido/Mi sono rimescolato/
E mi sono conosciuto (Ungaretti)"
È il 15 agosto e di mattina esco prestissimo a camminare...alla mia destra il sole e il mare, alla sinistra tu: secoli che non eravamo così vicini. Riusciamo a dirci una frase stupida che ci dicevamo all'epoca. Non sono emozionata, ma non trovo le parole: anche questo momento è stato preparato nei mesi scorsi da incontri sporadici e casuali...roba prosaica rispetto al passato. Ti auguro buon Ferragosto e scappo via. Poi a fine giro ci incontriamo di nuovo e allora rompiamo il ghiaccio, ma non mi avvicino...tu mi fai un velato complimento: sarà che indosso gli shorts e per te non li ho messi mai...non so...
Ci risalutiamo dopo aver recuperato il mondo o quasi in cinque minuti, senza parlare delle nostre vite, ma del più e del meno.
Ci risalutiamo dopo aver recuperato il mondo o quasi in cinque minuti, senza parlare delle nostre vite, ma del più e del meno.
È stato bello rivederti, provare un lieve imbarazzo ma sentirmi io sicura e guidare, quasi dominarti nel parlare.
Chissà se i miei ricordi saranno stati gli stessi dei tuoi, guardandoci negli occhi.
23 agosto: esco con la macchina e scorgo un manifesto...una persona a te familiare non c'è più. Voglio dirti che mi spiace e che ti abbraccio...i sentimenti cambiano, ma l'affetto, autentico, maturo, che ha saputo perdonare c'è sempre.
E allora domani ci sarò.